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30 anni dopo luci biancocelesti a San Siro

Una notte indimenticabile per i tifosi laziali. La vittoria a Milano per 2-1 è una vera e propria liberazione. L’ultima volta accadde 30 anni fa quando la Lazio vinse con un autogol di Maldini. Ma non solo. Nella scala del calcio si è festeggiato anche il centesimo gol di Ciro Immobile con l’aquila sul petto. Un record che sa di romanticismo e storia calcistica visto che nell’ottobre del 1939 a segnare il suo centesimo gol con la Lazio, sempre fuori casa e contro il Milan, fu il bomber di tutti tempi Silvio Piola. A commentare il positivo momento biancoceleste è Massimiliano Arrichiello, giornalista e curatore di diverse pagine web tra le quali “BUONGIORLAZIO”.
Che sensazioni si provano dopo 30 anni?
“Una liberazione. Abbiamo subìto delle ingiustizie negli anni della migliore Lazio ed anche di recente. Come dimenticare il gol di Cutrone di mano nell’anno della corsa champions. Ma negli ultimi tempi la Lazio ha dimostrato di essere cresciuta vincendo a domicilio contro Inter e Milan. Dopo 30 anni abbiamo scalato una cima”.
Che ricordi hai di quel Milan-Lazio del 1989?
“Era una piccola Lazio che giocava in maniera operaia mentre il Milan era una grande squadra. Vincemmo con un autogol di Maldini. Una partita divenuta leggenda perché col passare degli anni si ricordava sempre quella come ultima vittoria biancoceleste in casa dei rossoneri”.
Ormai Inzaghi è un mister sfata tabù.
“È vero. Con lui siamo tornati a vincere ovunque. Due anni fa anche la vittoria a Torino con la Juve che mancava da 15 anni. La Lazio nella partita secca può vincere con chiunque. Abbiamo calciatori che giocherebbero titolari in ogni squadra. A mio avviso abbiamo il centrocampo migliore d’Italia. Con la Juve sarà dura in Supercoppa italiana ma ce la giocheremo. Del resto in passato, in Cina, abbiamo battuto l’Inter di Mourinho.
Quest’anno cosa bisogna fare per conquistare la champions?
“Non bisogna più sbagliare e perdere punti. Ci vuole maggiore concentrazione in difesa per evitare errori individuali. In avanti le cose vanno meglio ed è un bene che anche Correa sia tornato al gol. Inzaghi sta facendo bene. Abbiamo un organico di qualità e quantità. Da poco è ritornato Lukaku ed ora aspettiamo Berisha. Caicedo mi piace molto”.
E poi c’è Immobile con i suoi 100 gol in maglia laziale.
“Il Re, The King. Lo scorso anno ha preso molti legni e la Lazio ne ha risentito. Quest’anno tutto è tornato alla normalità e sta segnando a raffica. Segna di destro, di sinistro e di testa. È fondamentale anche il lavoro che sta facendo su di lui mister Inzaghi. Non dimentichiamoci che è stato un ottimo attaccante. Immobile punta a dare sempre il massimo. Resterà a lungo a Roma. Gli auguro di fare bene nella Lazio e nella nazionale. Il centravanti è lui ed i numeri sono dalla sua parte. Anche Mancini, altro ottimo attaccante, valuterà come sfruttarlo al meglio”.
Immobile rappresenta un successo anche della società.
“Assolutamente sì. Per acquistarlo non si sono fatte spese folli e la resa è sotto gli occhi di tutti. La Lazio con pochi mezzi riesce a fare anche meglio di chi spende di più. Questo è anche merito di Tare che reputo tra i migliori in assoluto nel suo ruolo. Lo testimonia che hanno provato a prenderlo Milan e Inter. Il nostro direttore sportivo ha portato alla Lazio tanti giocatori che hanno fatto bene che tuttora ci danno soddisfazioni. Tra questi Milinkovic, Luis Alberto, Strakosha, Felipe Anderson, Zarate, Radu, Candreva, Biava. Ma ce ne sono tanti altri ancora. Ed ovviamente mai dimenticare il colpo Klose”. 

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