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Accadde oggi, la “Naja” viene abolita nel 2005

Il primo luglio del 2012 viene abolito ufficialmente il servizio di leva obbligatorio, durato 144 anni, anche se il ministro Salvini ha proposto di ripristinarla.

Nata negli stati preunitari già nel XVI secolo. Introdotta poi nel Regno d’Italia nel 1861. Molte furono le diserzioni, soprattutto nel regno delle due Sicilie, in quanto il servizio di leva durava dai quattro ai cinque anni. Moltissimi renitenti si diedero alla macchia dando vita al fenomeno del brigantaggio. Nel 1875 fu sancito l’obbligo per tutti i cittadini di sesso maschile e il ministro della Guerra Ricotti vara una riforma delle forze armate italiane (allora c’erano solo l’esercito e la Marina) ispirata al modello tedesco-prussiano della ”Nazione armata’. La durata del servizio militare viene fissata in tre anni. Dal 1910 il servizio militare obbligatorio scese a due anni. Durante la Prima Guerra Mondiale si diffuse il nomignolo “naja” (forse dal dialetto veneto tenaja, cioè tenaglia, quindi con un’accezione negativa) e si verificarono i primi episodi di obiezione di coscienza. Il fascismo introdusse l’istruzione premilitare dagli 8 ai 21 anni di età. Anche la repubblica confermò la naja con l’articolo 52, che scese però a 18 mesi che diventarono 15 nel 1964. Dopo la chiamata alle armi, tramite apposita cartolina-precetto, si veniva sottoposti alla visita medica di leva per l’idoneità. nel 1972 fu emanata la legge che permetteva l’obiezione di coscienza e  l’introduzione del servizio civile, obbligatorio, alternativo e sostitutivo a quello militare per chi fosse risultato idoneo alla visita di leva ma non volesse prestare servizio armato. i moti studenteschi del ’68 sortirono i loro effetti e nel 1975 la leva diventò di 12 mesi per l’esercito e l’Aeronautica. In marina, invece, la ferma è rimasta di 18 mesi fino al 1989. Nel 1997, il Parlamento votò la riduzione del servizio militare a dieci mesi. Due anni dopo una legge delega introdusse anche, per la prima volta, il servizio militare volontario per le donne. Il caso della morte in caserma del parà Emanuele Scieri nel 1999 scosse molto l’opinione pubblica, così il Cdm approvò il disegno di legge del ministro della Difesa Scognamiglio per avviare il processo di superamento della naja obbligatoria. Diventò legge nel novembre 2000. La leva doveva essere abolita a partire dal 2007 ma il secondo governo Berlusconi, anticipò la sospensione al 1 gennaio 2005. Da quel momento l’Italia, come molti altri Paesi al mondo, ha forze militari definite “professioniste” e composte solo da persone che hanno scelto questa carriera su base volontaria.

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