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Accadde oggi, Sartre rifiuta il Premio Nobel per la letteratura nel 1964

Per ragioni del tutto personali e per ragioni più obiettive, io non desidero essere nella lista dei possibili candidati e non posso né voglio accettare questa onorificenza, né nel 1964 né dopo“. 

Il 22 Ottobre del 1964 Jean Paul Sartre, il celebre scrittore e filosofo francese, rifiutò il premio Nobel per la Letteratura.

Già quando iniziano a circolare voci su di una possibile assegnazione a lui del riconoscimento, Sartre prende carta e penna e scrive al segretario dell’Accademia in persona: “Per ragioni del tutto personali e per ragioni più obiettive, io non desidero essere nella lista dei possibili candidati e non posso né voglio accettare questa onorificenza, né nel 1964 né dopo“. A quanto pare, la missiva non viene mai aperta. In ogni caso, il 22 ottobre 1964 l’Accademia assegna ufficialmente il Premio Nobel a Sartre, “che per lo spirito di libertà e la ricerca della verità di cui ha dato testimonianza nelle sue opere, ha esercitato una vasta influenza sulla nostra epoca”. Di qui il “je refuse” pubblico da parte dello scrittore, che fa grande scalpore e ha una risonanza mondiale. Sartre lo affida a un’altra lettera all’Accademia, in cui si sofferma nel dettaglio sulle ragioni – “personali e obiettive” – della sua decisione: “Le ragioni personali sono le seguenti: il mio rifiuto non è un atto improvvisato. Ho sempre declinato le onorificenze ufficiali. Quando, dopo la guerra, nel 1945, mi è stata proposta la Legione d’Onore, ho rifiutato, sebbene avessi amici al governo. Allo stesso modo, non ho mai desiderato entrare nel Collège de France, come alcuni amici suggerivano. Non è la stessa cosa se io mi firmo Jean Paul Sartre o Jean Paul Sartre Premio Nobel. Lo scrittore deve rifiutare di lasciarsi trasformare in istituzione anche se ciò avviene sotto le forme più onorevoli come in questo caso. Le ragioni obiettive sono queste: la sola lotta attualmente possibile sul fronte della cultura è quella per la coesistenza pacifica delle due culture, dell’est e dell’ovest. Il confronto tra queste due culture deve aver luogo tra gli uomini e tra le culture, senza l’intervento delle istituzioni”.

Per la Francia fu un vero e proprio scandalo, che costò a Sartre molte critiche e accuse; la più divertente fu probabilmente quella dello scrittore francese André Maurois, il quale sostenne che Sartre non aveva accettato “perché incapace di indossare uno smoking”.

Ritornando in seguito sull’argomento, alla domanda sul perché del rifiuto, Sartre risponderà così: “Ho rifiutato il premio Nobel per la letteratura perché rifiuto che qualcuno consacri Sartre prima della sua morte. Nessun artista, nessuno scrittore, nessun uomo merita di essere consacrato da vivo, perché ha il potere e la libertà di cambiare del tutto. Il Premio Nobel mi avrebbe innalzato su di un piedistallo allorché non avevo ancora terminato di fare delle cose, di esercitare la mia libertà, di agire e di impegnarmi in prima persona. Ogni mia azione successiva sarebbe stata futile”. E conclude: “Non sarò mai depositario del Premio Nobel, fin quando  potrò ancora agire rifiutandolo”.

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