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Addio a Katherine Johnson, la matematica che portò l’uomo sulla Luna

La prima scienziata afroamericana a lavorare alla Nasa. Contribuì in maniera fondamentale al programma spaziale americano lottando contro sessismo e razzismo dilaganti negli anni ’60. Alla sua vita è stato ispirato il fil “Il coraggio di contare“.

La Johnson aveva 101 anni e a dare notizia della sua morte è stata la stessa agenzia spaziale americana.

La Johnson nacque in Virginia nel 1918 e fin dall’infanzia dimostrò di essere un prodigio, infatti si diplomò a soli 14 anni e iniziò a lavorare per la nasa quando si chiamava ancora National Advisory Committee for Aeronautics (Naca), prima come calcolatrice, poi come ingegnere aereospaziale fino agli anni ’80 quando andò in pensione. Nel 1959 fu lei a fare i calcoli per il primo volo spaziale e nel ’62 uando la Nasa utilizzò per la prima volta i calcolatori elettronici per il calcolo del volo orbitale di John Glenn con la Mercury Friendship 7, le venne richiesto di verificare i dati forniti dello stesso computer. “Portatemi la ragazza. Se lei dice che i calcoli sono giusti sono pronto a partire“, disse John Glenn riferendosi alla Johnson. Nel 1970 lavorò alla missione Apollo 13 e le sue verifiche furono fondamentali per riportare a casa gli astronauti della missione, in difficoltà dopo l’esplosione di un serbatoio di ossigeno. Nel 2015 Barack Obana la l’ha insignita della Medaglia Presidenziale della Libertà, la più alta onorificenza civile degli Stati Uniti. Infatti la Johnson non fu pioniera solo in campo scientifico ma da sempre si batté per l’uguaglianza dei diritti delle donne e degli afroamericani. La sua ammissione nel 1938 alla scuola di specializzazione West Virginia University insieme ad altri due studenti afroamericani fu un punto di svolta nella questione della segregazione razziale.

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