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Addio alla chiamata diretta, i presidi non potranno più spostare i docenti

Accordo trovato tra il MIUR e i sindacati: meno potere ai presidi e più centralità alle scelte di maestri e professori.

Negli ultimi mesi le trattative tra il MIUR e i sindacati sono diventate più serrate. Dopo alcune piccole tensioni, il Ministero ha ceduto alla richiesta da parte degli insegnanti di avere maggiore stabilità negli istituti. Una richiesta per dare una continuità al progetto didattico e alla preparazione degli alunni, visto che molte volte in cinque anni cambiavano molto spesso docenti.

Ogni insegnante potrà tornare a presentare domanda di trasferimento o di passaggio (sia di cattedra che di ruolo) esprimendo 15 preferenze. Potranno essere indicate, nelle quindici possibilità, sia le scuole gradite che i comuni, i distretti o le province preferite. Chi otterrà il trasferimento, o il passaggio, riavrà la titolarità sulla sede di destinazione.  In caso di accesso in uno di questi istituti il docente dovrà rimanerci almeno tre anni.

L’accordo entrerà in vigore quando sarà approvata la manovra, perché recepisce i cambiamenti normativi inseriti proprio in legge di bilancio. A gennaio si esprimeranno gli iscritti dei sindacati.

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