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Alessandro Bresolin e i suoi “Gesti Convulsi”. Che fine ha fatto la band?

“Gesti Convulsi” (di Alessandro Bresolin. Pubblicato da Edizioni Spartaco, 2013; p. 144) è la storia di una piacevole illusione.

Denis, Gianni, Christian, Federico, Ilario: cinque ragazzini che vivono un sogno comune, poi cinque uomini che prendono strade diverse, sbandando su percorsi  incerti. “Gesti convulsi” è anche il nome della band che hanno formato, un gruppo punk-new wave, il filo conduttore di una storia che si diramerà in altre direzioni. Adesso i membri dei Gesti Convulsi sono diventati adulti, ognuno si è costruito, e forse distrutto, a modo suo.  Denis è un enologo di fama internazionale ed è tornato nel suo paesino per il funerale del padre.  Gianni è tormentato da un amore ormai finito per il quale pianifica vendetta. Christian ha la passione per la scultura e per mantenersi ricomincia a spacciare. Federico gestisce un locale e insegue relazioni improbabili. E poi c’è Ilario, in fine, ricco e dipendente dal doping sportivo. Tutti e cinque hanno visto svanire il sogno giovanile del successo: il gruppo si è sciolto, i loro pezzi ormai sono dimenticati, così come le promesse della rivincita sull’apatia della Provincia. Ciononostante queste esistenze assorbite dalla monotonia sono pronte a svoltare in maniera inaspettata. Coinvolte in un processo di germinazione, di nuova rivelazione, le vite dei protagonisti sono anch’esse convulse, scosse, incontrollabili.

Infastidito dalla pioggia sottile, Christian guidava lentamente lungo la statale. L’inquietudine saliva acida come una cattiva digestione, temeva di essere controllato, seguito. Dalla corsia opposta una macchina lampeggiò e lui rallentò discreto.

 

Bresolin sceglie di raccontare cinque personaggi  diversi tra loro ma accomunati da un senso di oppressione e disincanto nei confronti delle chimere del passato. L’avvenire di questi uomini è un non-futuro, eppure, nella frenesia di una vita allo sbando, qualcuno può riuscire a rimettere insieme i pezzi. In “Gesti Convulsi” è raccontata la realtà in maniera scomoda. I protagonisti non sono eroi, anzi, non hanno il pieno controllo delle loro azioni. Ma in loro è possibile riconoscere in maniera assolutamente realistica passioni, pulsioni, insicurezze di persone comuni, in carne e ossa. Questo piccolo libro racchiude e racconta in maniera brillante tutti gli aspetti, più o meno dolorosi dell’ esistenza. Il Dramma non è protagonista perché resta in sottofondo, rispecchiando l’idea dell’imprevedibilità degli eventi, raccogliendo la frammentarietà dei sentimenti umani.

Cristian si piegò sul giradischi e appoggiò un vinile sul piatto. Le casse iniziarono a gracchiare ruvide sonorità new wave.

-Ricordi?

-Eccome, passami la copertina…

Uno squarcio nella memoria, era un pezzo del loro gruppo, i Gesti Convulsi.

Rabbia, gelosia, disincanto, voglia di rivalsa, incertezza, desiderio di evasione: ci sono tutti questi ingredienti nelle storie di Bresolin. Ci sono l’eterna voglia di fuggire dalla provincia contrapposta alla città, la convinzione adolescenziale di poter dominare il mondo, il duro scontro con la realtà e la conseguente accettazione che porta a rimodellarsi. I cinque membri del gruppo si scopriranno diversi una volta scesi dal palco. Si rincontreranno, conoscendosi nuovamente . Alla fine delle illusioni la vita si rivela un turbine incontrollabile di gesti privi di significato, frenetici, convulsi.

5 LIBRI DA NON PERDERSI: CHE FINE HA FATTO LA BAND?

  1. Post Punk 1978-1984- Simon Reynolds (2010, I libri di Isbn)
  2. L’erba cattiva- Ago Panini (2010, Indiana)
  3. Sto con la band, confessioni di una groupie- Pamela Des Barres (2006, Castelvecchi Editore)
  4.  Islampunk – Michael Muhammad Knight (2013, Newton Compton)
  5.  Alta Fedeltà- Nick Hornby (1996, Guanda)

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