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‘Analfabetismo emotivo’ il malessere della società di Juna e Marco

Nella suggestiva cornice della chiesa dei Santi Apostoli di Nola è stata presentata la mostra fotografica ‘Analfabetismo Emotivo’ di Juna e Marco.

Il progetto fotografico è stato ideato da Juna, fotografa e fondatrice dell’associazione culturale Oxeia, con l’aiuto di Marc,  regista e fotografo,  nonché cofondatore dell’associazione. La presentazione ha visto la partecipazione di numerosi ospiti d’eccezione come Don Lino D’Onofrio, vicario della diocesi di Nola; la criminologa Mariarosaria Alfieri, Presidente dell’Ass. CriminAlt; l’attore e regista Gianni Sallustro, fondatore dell’Accademia Vesuviana del Teatro che ha incantato tutti recitando un brano di Viviani

 A presentare la splendida serata Sonia Sodano, direttrice di cultura a colori, media partner dell’evento. Durante la presentazione è stato palese che la comunicatività di queste opere sia dovuto anche alla completa sinergia che si è creata all’interno del gruppo di lavoro “ Ho cercato di dare un supporto tecnico a queste professionalità enormi” le parole di Marco durante la presentazione, “ E’ stato necessario e naturale empatizzare per sentire e capire l’altro. Si è creata una bellissima energia dalla quale scaturisce il lavoro, più si è in sinergia e più il lavoro che ne uscirà sarà bello e avrà qualcosa da dire” .

Durante il vernissage sono state presentate le quindici fotografie in mostra, a dare un tocco ancora più suggestivo la presenza in loco delle scenografie, utilizzate per realizzare i set fotografici, create  dalla scenografa Giovanna Maresca. 

Il lavoro deriva da un’analisi della nostra società ormai anestetizzata da tutto quello che la circonda. In maniera particolare la mostra si rivolge ai giovani “il futuro” della nostra società, i più fragili e vulnerabili. “I ragazzi sono tutti omologati” , nell’ opera Il baccello, infatti,  è questo quello che si cerca di spiegare, ispirandosi al film ‘L’invasione degli ultracorpi’. Un messaggio di speranza che vuole scuotere gli animi degli spettatori di questi magnifici scatti composti da 15 opere : la chiusura, il muro, la croce, il quadro, ognuna delle quali racconta un disagio.  La spiegazione delle opere si conclude con  La Calotta con cui si auspica una soluzione al problema tramite l’innesto di valori nei giovani che, loro malgrado, non sono riusciti ad assimilare. Metterli a pensare per poi condividere.

 

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