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Brexit, May tira dritto dopo le dimissioni di quattro ministri

Dopo il sì del consiglio dei ministri di ieri alla bozza di accordo raggiunta da May con le autorità europee, stamattina sono arrivate le dimissioni di quattro membri dell’esecutivo euroscettici che ora mettono a serio rischio il futuro di tutto il Regno Unito.

Scontro nel governo britannico dopo l’intesa sulla Brexit. Stamattina sono arrivate le dimissioni di tre ministri e una sottosegretaria. “Non posso sostenere l’accordo per la Ue”, scrive Raab in una lunga lettera postata anche su Twitter. Sempre con un tweet lascia anche la sottosegretaria alla Brexit Braverman. “Con molta tristezza e rammarico ho presentato la mia lettera di dimissioni da ministro dell’Irlanda del Nord al premier”, ha scritto invece Vara in un tweet.”Siamo una nazione orgogliosa e ci siamo ridotti ad obbedire alle regole fatte da altri Paesi che hanno dimostrato di non avere a cuore i nostri migliori interessi. Possiamo e dobbiamo fare meglio di questo. Il popolo del Regno Unito merita di meglio”, ha aggiunto. McVey, ‘brexiteer’ convinta e tra le voci più ostili all’accordo nel gabinetto, lascia invece il ministero del Lavoro: “L’accordo – dice – non onora il risultato del referendum”.

Dopo la piccola vittoria di ieri e l’ok del consiglio dei ministri al suo accordo, il futuro di Theresa May e dell’accordo sulla Brexit a questo punto torna nell’incertezza più assoluta.

Di fronte alla crescente rivolta contro May è intervenuto il capo-negoziatore per l’Ue, Michel Barnier, in una conferenza stampa all’Europarlamento: “Resteremo molto calmi e metodici”, ha detto. E ancora: la bozza di accordo rappresenta “un punto importante di questo lungo negoziato”, ma “non siamo alla fide della strada”, ha spiegato Barnier. “Restano diverse tappe, compresa la ratifica” da parte dell’Europarlamento e del Parlamento britannico.

Barnier si è  rifiutato di rispondere alle domande su un eventuale piano B, nel caso in cui l’accordo venisse rigettato a Londra. Secondo Barnier, “Theresa May si è assunta le sue responsabilità” accettando un accordo con l’Ue che permette di “ridare certezza” su quello che accadrà con la Brexit.

La cancelliera tedesca Angela Merkel ha invece sottolineato che “c’è un documento sul tavolo al quale hanno dato il loro assenso sia l’Ue che il Regno Unito. La questione di un ulteriore negoziato dunque non si pone in questo momento”.
Il premier francese, Edouard Philippe, ha avvertito che nonostante si sia trovata un’intesa tra Ue e Londra per la Brexit, il rischio di un no-deal “è ancora sul tavolo”. “Non c’è modo di sapere se un accordo verrà alla fine trovato”, ha sottolineato. Le notizie che giungono da Londra, con le dimissioni di diversi ministri britannici in protesta contro l’accordo raggiunto, alimentano dubbi e preoccupazioni sul fatto che l’intesa “verrà effettivamente ratificata”. “Quindi ci dobbiamo preparare alla possibilità che è ancora sul tavolo di un’uscita senza accordo”, ha concluso Philippe.

Intanto la premier May dice di capire le ragioni di chi si è dimesso, ma ha ribadito di voler tirare dritto. L’accordo, ha assicurato, onora il mandato referendario pro Brexit. “Io ho fatto il mio dovere” portando avanti i negoziati, ha sottolineato, più avanti “toccherà al Parlamento fare il suo” esaminando l’accordo in modo responsabile nell’interesse degli elettori e nel rispetto del mandato del referendum del 2016.

 

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