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Brexit, trovato accordo con Ue, la May convoca il governo

Dopo due mesi di trattative la May ha convocato, alle 3 ora italiana, una riunione di Gabinetto d’emergenza. La bozza tecnica di accordo concordata con l’Unione Europea le basta per passare al vaglio dell’esecutivo.

Tutto fa intendere che l’uscita dall’Unione europea potrebbe essere un flop, soprattutto l’andamento della sterlina, ma la May va dritta per la sua strada.  la premier si gioca la credibilità e intima ai ministri un ultimatum: sì all’intesa o via dal governo. Convocati anche i big dell’economia, tra cui la Cbi, la Confindustria inglese.

QUESTIONE IRLANDESE

Problema cruciale è la questione irlandese. L’Irlanda del Nord vuole “andare via” con la Gran Bretagna ma l’Irlanda del Sud non vuole assolutamente il ripristino dei controlli alle frontiere. La questione potrebbe essere risolta con una backstop, soluzione che eviterebbe il ripristino dei confini fisici fra le due Irlande grazie a un accordo doganale che riguarderebbe l’intero Regno Unito, con disposizioni «più impegnative» per l’Irlanda del Nord a livello doganale e normativo.

Ma il Dup, il partito nord-irlandese che tiene in piedi il governo di minoranza di Theresa May grazie all’appoggio esterno,  non la pensa allo stesso modo della May sulla soft Brexit Se le indiscrezioni saranno confermate, non potremo dare il via libera all’accordo». Idem per i più accaniti pro-Brexit, convinti che l’uscita debba essere piena, con il Regno Unito del tutto fuori dall’unione doganale. Tra loro Boris Johnson, che ha già promesso di votare No in Aula: «Saremo uno stato vassallo», ripete l’ex ministro degli Esteri. Con lui Jacob Rees-Mogg, presidente dello European Research Group: «La bozza manca l’obiettivo Brexit. Spero che il governo la blocchi o che sia il Parlamento a farlo».

Nelle stesse ore in cui il Gabinetto si riunisce a Londra, gli ambasciatori dei 27 Paesi Ue si troveranno a Bruxelles, ufficialmente per discutere dell’eventualità di una Brexit senza intesa (no-deal), con molta probabilità per confrontarsi sugli sviluppi.

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