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Caso Diciotti, la votazione lanciata dal M5S sul processo a Salvini

La consultazione online è stata lanciata. Il blog delle Stelle presenta, da stamattina, il voto sulla piattaforma Rousseau che si svolgerà domani dalle 10 alle 19.
L’annuncio, nel post, viene preceduto da un’ampia sintesi del caso in cui si sostiene che i migranti rimasero sulla nave perché il ministro degli esteri e il presidente del Consiglio stavano sentendo i leader degli altri Paesi europei perché accogliessero la loro quota di migranti. Peraltro nel testo ci sono due errori: si parla di 137 migranti – e invece erano 177 – e di una giunta per le autorizzazioni a procedere mentre il vero nome al Senato è “giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari”. Arriva la formulazione del quesito: “Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribuire i migranti nei vari paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato? – Sì, quindi si nega l’autorizzazione a procedere
– No, quindi si concede l’autorizzazione a procedere”. Dubbi su questa formula – il sì per dire no – vengono espressi dalla senatrice Paola Nugnes: “Non è chiara, bisogna fare uno sforzo per non votare diversamente dalle proprie intenzioni“. La senatrice sottolinea anche che “il quesito deve essere veritiero, cioè deve contenere anche la valutazione di un interesse pubblico preminente”. E sottolinea la parola preminente: “Non basta dire ‘interesse pubblico’ senza spiegare ‘in rapporto a cosa’ . Valutazione che invece viene richiesta ai senatori della Costituzione. È stato PREMINENTE, questo presunto interesse pubblico, rispetto al diritto costituzionale alla libertà delle persone che erano confinate a bordo della nave?”. Nel quesito, infatti, si parla semplicemente di un interesse dello Stato. La senatrice, che si prepara a dire sì al processo quando sarà chiamata a votare in aula, non ritiene questa consultazione vincolante: “Il parlamentare una volta eletto rappresenta la nazione, il governo una volta insediato è il governo di tutti. Queste sono cose che non andrebbero mai dimenticate né mortificate”. E contesta anche l’utilizzo del piattaforma Rousseau per questi temi: “La piattaforma può essere utile per questioni interne al partito, che è un ente privato, per definizione, ma per questioni che interessano tutta la popolazione e che ricadono su tutto il Paese occorre una piattaforma pubblica indipendente e terza cui possono avere accesso tutti gli aventi diritto al voto. E, in aggiunta, sul punto la rete già si è espressa votando il programma che prevede di concedere sempre l’autorizzazione a procedere”. E ora che la procura di Catania si prepara ad aprire un fascicolo sulla Diciotti anche per Conte, Di Maio e Toninelli? “L’autorizzazione a procedere è dovuta. Spetta al tribunale giudicare”. 

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