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Caso Dj Fabo, sentenza della Corte Costituzionale apre al suicidio assistito

Cappato dopo Consulta: “Da oggi siamo tutti più liberi”.

“La Consulta ha deciso: chi è nella condizioni di dj Fabo ha diritto a essere aiutato. Da oggi siamo tutti più liberi, anche chi non è d’accordo”. Lo ha scritto su Twitter Marco Cappato, commentando la sentenza della Consulta. “E’ una vittoria della disobbedienza civile, mentre i partiti giravano la testa dall’altra parte. Vi aspetto al Congresso dell’Associazione Coscioni”, ha aggiunto.

La sentenza recita: “E’ non punibile”, a “determinate condizioni”, chi “agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli”.

Marco Cappato «non punibile ai sensi dell’articolo 580 del codice penale». La Corte Costituzionale, dunque, apre al suicidio assistito.

“Ho aiutato Fabiano perché ho considerato un mio dovere farlo”, ha aggiunto Cappato. La Corte costituzionale ha chiarito che era anche un suo diritto costituzionale per non dover subire sofferenze atroci. È una vittoria di Fabo e della disobbedienza civile, ottenuta mentre la politica ufficiale girava la testa dall’altra parte. Ora è necessaria una legge”.

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