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Cassazione: nessun ergastolo per l’uomo che uccise il figlio perché era adottivo

La Cassazione ha deciso che Andrei Talpis, un cittadino moldavo di 53 anni che nel novembre del 2013, a Remanzacco, provincia di Udine, ha ucciso il figlio Ion, di 19 anni, con una coltellata al petto, non merita l’ergastolo perché il ragazzo era solo un figlio adottivo.

Il ragazzo era stato adottato da piccolo in Moldavia e questo comporta l’equiparazione dello status di figlio a livello  civilistico ma non  a livello penale. Per il Codice Penale infatti  la distinzione fra figlio naturale e figlio adottato permane. E questo basta a escludere l’aggravante speciale che, proprio in virtù dell’esistenza di una discendenza diretta tra la vittima e il suo carnefice, in caso di omicidio prevede la pena del carcere a vita. La difesa di Tapis chiedendo l’applicazione di tale legge per il suo assistito ha ottenuto l’annullamento della pena dell’ergastolo. Lo sconto fino a un terzo della pena previsto dalla scelta del rito abbreviato consentirà di restare al di sotto dei 30 anni.
“Sulla disparità ancora presente tra figli naturali e adottati dovrà eventualmente pronunciarsi la Corte Costituzionale: fino a che la legislazione vigente è questa è doveroso che i tribunali la applichino” ha detto l’avvocato Mete”, difensore di Talpis. “In Cassazione c’è stata unità di vedute – ha concluso – tanto che lo ha riconosciuto anche la Procura generale, che ha chiesto l’accoglimento di queste nostre istanze”. Nessun commento dalle parti civili che si erano costituite nel processo per l’omicidio del ragazzo e il ferimento della madre e che hanno riferito di attendere le motivazioni della Suprema Corte. L’imputato, già in carcere, deve infatti rispondere anche dell’accusa di tentato omicidio della moglie Elisaveta.  La Corte europei dei diritti umani si era pronunciata in tal senso prevedendo un risarcimento alla donna di trentamila euro perché le autorità,  non facendo niente a seguito delle denunce di violenza fatte dalla donna, aveva reso le denuncia inutile e aveva permesso, di fatto , il protrarsi delle violenze, che avevano portato poi al tragico epilogo.

 

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