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Chiusure e riaperture: nemmeno un giorno e già litigano

Su chiusure e, eventuali, riaperture il nuovo governo è già in guerra civile. La Lega, come prevedibile, inizia a fare l’opposizione dall’interno.

Chiusure e riaperture: la politica ai ferri corti

Rischiamo, anzi forse è già in atto, un altro spettacolo poco edificante. La politica invece di dare risposta si interroga e l’alleanza di governo vacilla in meno di 48 ore. Potrebbe addirittura essere un record assoluto con Matteo Salvini a capeggiare le opposizioni interne e Giorgia Meloni quelle esterne.

Il Ministro della Salute, riconfermato, Roberto Speranza ha dato praticamente azione al parere del cts. Piste da sci bloccate fino al 5 marzo quando si era sul punto di riaprire. Le varianti spaventano e spaventa soprattutto la capacità di trasmissione di quella inglese. Il caos, ma si fa per dire, era iniziato appena ieri quando Ricciardi, del Comitato Tecnico Scientifico (Cts), ha avvisato della necessità di un nuovo lockdown totale per contenere la diffusione del virus. Immediatamente la Lega e Fratelli d’Italia sono insorti. Gli italiani, ed i cittadini del mondo tutto, sono allo stremo ma il rischio è davvero molto serio. Chi pensava che, in pratica, Mario Draghi arrivasse per fare cose diverse da Conte è destinato a rimanere amaramente deluso.

Sul tema della chiusure e delle riaperture, insomma, inizia già a litigare. E’ Matteo Salvini a lanciarsi già all’attacco invocando prima un ripensamento con intervento di Draghi e poi addirittura “rimpasto” dello stesso Cts. Dall’esterno i parlamentari di Fratelli d’Italia iniziano a colpire il neonato Governo che mercoledì 17 febbraio alle 10 sarà al Senato e fino a giovedì si rimpallerà nelle due aule per chiedere la fiducia. Qualche rischio? Improbabile, ma è certo che la Lega inizia subito col piede di guerra.

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Daniele Naddei

Giornalista iscritto all'ordine dei Giornalisti Pubblicisti della Campania da maggio 2014. Caporedattore.

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