Tre sold out hanno caratterizzato le prime serate del festival “Dieci anni di talenti” a cura dell’Accademia Vesuviana del Teatro di Gianni Sallustro presso il teatro Di Costanzo - Mattiello di Pompei. Una sei giorni dedicata al teatro in cui gli attori dell’Accademia, vincitori da pochi giorni al “Fringehart festival” come miglior spettacolo e miglior attrice, si sono impegnati in spettacoli di Scarpetta, Rodari, Pirandello, Molière, Sonnenfeld.
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Continua il festival Dieci anni di talenti

Continua il festival  “Dieci anni di talenti” a cura dell’Accademia Vesuviana del Teatro di Gianni Sallustro presso il teatro Di Costanzo – Mattiello di Pompei. Una sei giorni dedicata al teatro in cui gli attori dell’Accademia, vincitori da pochi giorni al “Fringehart festival” come miglior spettacolo e miglior attrice, si sono impegnati in spettacoli di Scarpetta, Rodari, Pirandello, Molière, Sonnenfeld.

“Festeggiamo quest’anno dieci anni di attività – dice Gianni Sallustro, fondatore e direttore dell’Accademia Vesuviana del Teatro –  e lo facciamo dopo avere raccolto diversi riconoscimenti per il nostro lavoro. Con Roberta D’Agostino abbiamo ideato il Talentum, premio delle eccellenze campane, che è stato motivo di vanto per i personaggi che hanno creduto nel nostro lavoro ed hanno voluto condividere le nostre idee. La formazione è parte fondamentale del lavoro artistico dei giovani, io ci credo molto e divido con i miei ragazzi le gioie che sono arrivate nel nostro percorso”.

Le serate riprendono sabato 15 luglio con “Miseria e nobilità”  di Eduardo Scarpettala celeberrima vicenda di Don Felice scrivano pubblico e Don Pasquale fotografo ambulante, che si fingono parenti del marchesino Eugenio perché questi possa ottenere la mano della figlia di un ex cuoco arricchito

Domenica 16 luglio sarà la volta di “Una valigia piena di Guai” di B. Sonnenfeld. La “Pensione della Tranquillità” di Gennaro e Nannina Bottiglieri è un posto tutt’altro che tranquillo; potete trovarci tipi bizzarri come Gino e Dino Dorè, due macchiettisti da tre soldi ricercati dalla mafia oppure Riccardo e Silvestro; per non parlare del fratello di Don Gennaro, Peppino. Ed è proprio in questa grottesca gabbia di matti che Gennaro e Nannina si trovano ad assolvere un pericoloso mandato: ammazzare i fratelli Dorè per conto della mafia. I due killer improvvisati daranno vita ad una girandola di equivoci divertenti ed esilaranti.

Chiude il festival lunedì 17 l’impegnativo testo di Luigi Pirandello “Il berretto a sonagli” è la storia di un uomo giovane, poco più di quarant’anni, che tradito dalla moglie accetta la condanna e la pena di spartire l’amore della propria donna con un altro uomo, pur di non perderla. Un tema drammatico e attuale.

Ingresso gratuito

Sede del festival è il teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei.

 

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