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Coronavirus, calano i ricoveri in terapia intensiva

Intanto, si pensa al 4 maggio 2020 come data della vera “ripartenza”.

“I dati confermano sostanzialmente il trend confortante che vediamo da qualche giorno, per efficace misure di contenimento”. Così Luca Richeldi, pneumologo del Policlinico Gemelli e membro del Comitato tecnico scientifico (Cts) in conferenza stampa alla Protezione civile.

Dal 30 marzo al 6 aprile i nuovi ricoveri sono calati del 90%, da +409 a +27, segno che le misure di sicurezza sono risultate efficaci.”I dati che vediamo sono meno allarmanti e l’andamento che vediamo – ha detto Richeli – ci deve essere di conforto, ma non ci deve far ridurre il livello di allarme”.

Sono comunque 3.898 i pazienti nei reparti, 79 in meno rispetto a ieri. Di questi, 1.343 sono in Lombardia, secondo la protezione civile.

Il 4 maggio 2020 potrebbe essere questa la data della ripartenza. «Con cautela e gradualmente», come si affannano a ripetere gli scienziati per contenere il contagio da coronavirus, dunque si procederà per tappe.Già da metà aprile  potrebbe essere concesso ad alcuni settori dell’imprenditoria e del commercio di ricominciare a lavorare,  ma per uscire di casa, tornare a passeggiare, incontrarsi con liberamente, dovranno trascorrere ancora settimane.

Intanto la situazione non è facile negli Stati Uniti nelle ultime 24 ore si sono registrati altri 1.150 decessi per la diffusione del coronavirus. I decessi, secondo la John Hopkins University, superano così la soglia dei 10mila dall’inizio della pandemia. In tutto i positivi sono oltre 366mila, di cui 30mila aggiuntisi nelle ultime 24 ore.

La Corea del Sud ha segnato lunedi’ 47 nuovi casi di infezioni da coronavirus: il Korea Centers for Disease Control and Prevention ha messo in guardia sui contagi di ritorno. Le infezioni complessive sono 10.331, per un tasso di guarigione del 64,79%.

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