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I cortei pro-Europa, Papa Bergoglio Superstar, la “Grande Guerra” ed il pasticcio all’italiana. Ciao, ciao marzo…

Caro Diario,

non è stato assolutamente un mese semplice, e mettere in evidenza tutto sarebbe forse poco d’impatto. Allora meglio analizzare i processi piuttosto che gli avvenimenti di questo inizio di primavera.
L’aria si è surriscaldata da punto di vista climatico, ma nemmeno a Roma s’è scherzato. Nel giorno del 60° anniversario d’Europa (25 marzo) insieme ai 27 capi di Stato presenti anche tante forze armate. Forse per questo motivo sono scesi in tanti in campo (ovvero in piazza, nda) contro questa Europa ma, forse per paura dei cecchini sui tetti, stavolta non hanno interferito violentemente. La notizia è che per la città si sono aggirati anche cortei pro-Europa, non è certamente la prima volta, ma se in 60 anni qualcuno europeo si riesce a sentire davvero vuol dire che qualcosa di buono è stato fatto.

Corteo o non corteo, Europa o non Europa, a comandare la scena mediatica è sempre lui: Papa Bergoglio. Il più alto funzionario di Dio che, parafrasando il titolo di un famoso film, è più un Papa Bergoglio Superstar. Non potrebbe essere altrimenti perché quando l’argentino si sposta da Roma fa notizia e stavolta andare a Milano ha addirittura abbassato i riflettori sull’anniversario dell’Ue. La rivalsa mediatica della Chiesa non è un fatto sa sottovalutare: i populismi avanzano sull’esempio americano (come fu per le rivoluzioni costituzionali) ma di pari passo procedono i valori che, forse, qualcosa varranno ancora.

E’ il marzo della “Grande Guerra“? E’ forse l’apice più alto mai toccato negli ultimi 10 anni. L’attentato a Londra è una conseguenza di un conflitto che ormai da troppe generazioni coinvolge paesi che, invece, dovrebbero dirottare le proprie economie su altro genere di risorse. Una volta erano le pressanti e potenti macchine dello Stato (in senso assoluto) ad oggi comandano i privati ed i loro interessi che stanno ai vertici delle nostre democrazie. Dall’altra parte uno Stato Islamico forte che tiene testa alle potenze occidentali e resiste, che mobilita masse in nome della propria religione. Un male reciproco che continua a distruggere il mondo, tra 50 o 100 anni, se la pace avrà conquistato quelle terre martoriate, forse potranno guardarla come noi oggi vediamo il tragico, ma lontano, ricordo di quella “Grande Guerra“.

Intanto nel belpaese la confusione regna sovrana. Dopo aver respinto la legge taglia-vitalizi del Movimento 5 Stelle un nuovo scandalo ha travolto i grillini, o meglio dire il “Grillone”. Il grande capo sceglie autonomamente il candidato a sindaco di Genova: fa ripetere la votazione e sul blog dice solo “fidatevi di me”, by Beppe Grillo.
Gentiloni, invece, ha deciso di fare il Premier e non vuole il voto subito. La legge elettorale non arriva, lo stadio a Roma sembra sempre più un’utopia ed ogni settimana un “no” si alterna ad un “si”.
Vicende oscure aleggiano intorno alla sinistra composta dal Pd e dal Dp, avanza il vecchio Berlusconi sostenuto dai fedelissimi e non vuole Salvini. Gli scontri di Napoli parlano chiaro sul leader della Lega che al sud cercava un riscatto che non troverà mai nemmeno nel prossimo futuro. A cosa serve tutto questo? Bé, in fondo la fossa si fa prima a scavarsela da soli.

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Daniele Naddei

Giornalista iscritto all'ordine dei Giornalisti Pubblicisti della Campania da maggio 2014. Caporedattore.

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