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Decreto Taranto, sgravi per chi assume lavoratori ex Ilva e screening gratuiti

Il pacchetto di misure per quello che è stato definito il ‘Cantiere Taranto’ è ancora in fase di valutazione tecnica e politica, e non è detto che il varo del decreto arrivi già questa settimana, anche se l’intento del governo era quello di approvarlo prima di Natale.

Per gestire il problema degli esuberi, a partire dai lavoratori che già sono rimasti in carico alla gestione commissariale dell’ex Ilva, si stanno studiando diverse ipotesi, compresa quella di incentivare, con un bonus, chi dovesse accettare un nuovo lavoro lontano da Taranto e quella di rafforzare gli incentivi per i lavoratori a usufruire dell’assegno di ricollocazione. Prevista anche la rivalsa dell’Iva per le imprese creditrici nei confronti dell’amministrazione straordinaria. Spuntano anche risorse (5 milioni in 2 anni) per aiutare il comune di Taranto nella demolizione delle strutture abusive della Città vecchia e un fondo per la valorizzazione delle bande e delle orchestre della città. Si prevede anche di destinare al Comune la quota dell’Imu sui capannoni di competenza statale. Nella bozza compare la creazione di un Polo universitario di Taranto per la sostenibilità ambientale e per la prevenzione delle malattie sul lavoro, con un finanziamento di 9 milioni l’anno per tre anni. Si valuta anche la proroga dell’Agenzia per la somministrazione del lavoro in porto e per la riqualificazione professionale fino al 2022, nella quale sono confluiti circa 530 lavoratori in esubero delle imprese per la movimentazione dei container. L’esecutivo punta quindi ad accelerare il completamento delle infrastrutture nelle Zone economiche speciali che hanno subito rallentamenti per problemi di autorizzazioni o sequestri. Si guarda anche alla green mobility, con un piano per la “mobilita’ dolce” da realizzare lungo linee ferroviarie dismesse. Per supportare le tradizioni del territorio danneggiate dalle crisi siderurgica potrebbe arrivare infine un finanziamento ad hoc.

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