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Dum Dum Republic, il fascino del vinile e vibrazioni afrolatin

È tempo di cumbia al Dum Dum Republic che si prepara a un nuovo week di musica, in un mix esplosivo fra elettronica e sonorità afroperuviane, ritmi latinoamericani e psichedelia. 

Un sincretismo in cui il ritmo ancestrale della cumbia si fonde con i linguaggi sonori contemporanei, riconciliando il tribale e il primitivo con i rumori del mondo contemporaneo.

La Repubblica indipendente del Dum Dum, porto sicuro di sognatori, viaggiatori e uomini liberi, si trasforma  così in una dancehall a cielo aperto domenica 9 settembre a partire dalle ore 15.

Una festa con il fascino retrò del vinile  in bilico tra Cumbia, Brazil, Afrobeat, Funk, Salsa, Soukous, Funanà, Champeta e Tropical Discoteque, in un incontro tra i Pubala Selectors e il Fronte Afrocumbiero Partenopeo, collettivo musicale che nasce dalla passione per la musica afro e la cumbia seguendo in realtà quella che è l’intersezione originaria di queste due componenti musicali in Sud America.  L’idea è quella di promuovere le varie influenze con interessanti fusioni e sperimentazioni di, cumbia psichedelica amazzonica, o di combo che incrocia l’elettronica, l’ hip hop, le sonorità indigene, il digital, tropical e zouk.

“Ci interessa il meticciato – raccontano i membri del Fronte Afrocumbiero –  e l’impronta afrocolombiana, ovvero la musica delle comunità afrodiscendenti, non a caso la champeta colombiana tradizionale trova spazio nei nostri djset, rimarcando il ponte musicale che i due continenti creano”. I loro live set sono spesso accompagnati da percussioni live e voci.

A travolgere la pista, alternandosi in consolle, il collettivo PuBaLa selectors, amanti dei vinili, in una ricerca di suoni tropicali e latin, tra funk, soul, rock, highlife, afrodisco, cumbia, funanà, samba, bossa nova, forró, batucada e world music. “Autocostruire il proprio impianto, sfacchinare casse, mixer e piatti su e giù per spiagge, pinete, montagne, gradoni, e ancora lottare ogni giorno per conquistare spazi, visibilità, dignità acustica, in una realtà territoriale spesso desolante, piena di restrizioni, elitaria e sempre più hipsterizzata in ogni suo aspetto, optare per il gratuito e popolare, offrire musica che non si sente in giro, tra soddisfazioni e amarezze, può definirsi soltanto in due modi: folle o romantico”, sottolineano i tre selector, PU aka O Falso Bahiano, BA aka Danny Kingston y LA aka Dj Cyp-riot, che sono arrivati ad offrire le proprie differenti visioni musicali mixando musica in seguito a concerti di artisti riconosciuti come Orlando Julius e l’Instituto Mexicano del Sonido, collaborando con musicisti internazionali come Zion Train, Insintesi, Dandy Junky, Dj Grissino, Lord Sassafras e Dj Fluchanka. “I dischi, 33 e 45 giri, che collezioniamo da anni, salgono alla ribalta inondando di piacevoli ritmi chi ha orecchie attente e cuore sempre aperto a nuove conoscenze – spiegano – ma la musica è anche danza ed è fatta per essere danzata in qualsiasi momento ed in qualsiasi movimento. Un rituale di liberazione, una sorgente di felicità”.

La festa del Dum Dum Republic  partirà già sabato notte 8 settembre alle ore 23 con “Forever Young”, il party cult di Salvo Amenta, tra look audaci, creatività dirompente e selezioni musicali che spaziano dalle grandi icone pop alla world music all’afrobeat. Ogni festa è una sfida, nuova ed avvincente, sempre a braccio, senza strutture musicali predefinite, nel tentativo di instaurare un dialogo più profondo con il pubblico, che travalica le parole, muovendosi attraverso i sensi e la percezione sonora.

Una lunga notte sotto le stelle che intende celebrare la bellezza e la magia dell’estate, ritrovandosi tutti insieme a ballare e cantare al chiarore della luna. Allegria e leggerezza, quindi, in un’atmosfera hippie dal fascino retrò, in cui a dominare è il colore che contraddistingue le strutture del Dum Dum Republic e che si riflette nei palloncini biodegradabili lanciati in aria, trasportati dal vento, verso spazi di libertà, simbolo di speranza e di apertura: principi cardine su cui si fonda la filosofia del Dum Dum, un porto sicuro, aperto all’altro e alla diversità, in un incrocio di popoli e culture, in un perenne giro intorno al mondo.

Comunicato Stampa

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