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Edgar Allan Poe: i Racconti del Terrore

Ottobre lascia il suo posto a un Novembre salutato dalla festa del terrore, Halloween e dall’ uscita in contemporanea del nuovo “It” di Stephen King. Ma la celebrazione dell’horror non può essere completa senza averne prima esplorato le origini. I “Racconti del Terrore” di Edgar Allan Poe (Newton and Compton Editori, 213; p126) sono senza dubbio l’ABC del macabro.

Considerato il padre del genere horror, Edgar Allan Poe non ebbe una vita facile e agiata come il suo attuale successo può lasciar immaginare. In vita infatti Poe fu accompagnato costantemente da due demoni, la miseria e l’alcool, forse responsabili e sicuramente protagonisti delle sue fantasie oscure. Proprio il gusto per l’oscuro e il macabro, infatti, caratterizzano gran parte dell’opera di Poe e quella dei Racconti del Terrore è forse la sua raccolta più riuscita.

“Non c’è racconto degno di questo nome se dalla prima parola non suscita l’interesse del lettore che deve giungere all’ultima riga per comprendere la soluzione finale”

Scriveva così Baudelaire e la definizione sembra ricalcare perfettamente lo stile dei racconti di Poe. Dieci storie che lasciano il lettore col fiato sospeso dall’inizio alla fine in cui il terrore nasce talvolta da un senso di inquietudine che si risolve in un climax equilibrato e spalmato pagina dopo pagina sul filo del racconto. la suspense, il senso del mistero, dell’ignoto, del gotico si fondono in una lettura che assorbe completamente il lettore. E’ il caso di “Il cuore rivelatore”, storia di un omicidio scandita dai battiti incessanti della penna di Poe che realizza una singolare magia. A poco a poco, infatti, le ansie dell’assassino diventano quelle del lettore, i battiti rintoccano all’unisono, la narrazione incalza. Analoga è la sensazione suscitata da “Il pozzo e il pendolo” che aggiunge un senso di claustrofobia al sentimento di fondo di tutti i racconti, il mistero e il terrore. Ma è “Il gatto nero” probabilmente la più celebre storia di Poe, un racconto che diventa ancora più inquietante se si pensa alla sua componente autobiografica. Un uomo, assiduo frequentatore di bettole, in un raptus di rabbia compie un delitto efferato ma, tra soprannaturale, demoniaco ed occulto il suo crimine si rivela più di un banale incidente.

Per il racconto più fantastico e nello stesso tempo più semplice che mi accingo a scrivere, non m’aspetto né pretendo d’essere creduto. Pazzo sarei davvero se mi aspettassi ciò, in un caso in cui i miei stessi sensi respingono la loro propria testimonianza. Eppure pazzo non sono, e certissimamente non sto sognando. Ma domani morrò, e oggi vorrei alleggerire la mia anima. Il mio scopo immediato è quello di porre innanzi al mondo, in modo piano, succinto e senza commenti, una serie di semplici eventi domestici.
[E.A. Poe, Il gatto nero, traduzione di Renato Ferrari, De Agostini, 1985]

Edgar Allan Poe, genio e precursore della moderna letteratura horror, esponente del Romanticismo e ancor più del nascente Decadentismo, è una pietra miliare della letteratura mondiale. I suoi Racconti del Terrore sono una lettura veloce (per le ridotte dimensioni del libro) ma assolutamente segnante. Adatto a chiunque voglia scoprire il genere gotico ma anche a chi si sente lontano dallo splatter ma non vuole rinunciare a storie ricche di tensione e intrighi.

 

5 LETTURE INDISPENSABILI DI EDGAR ALLAN POE

  1. I delitti della Rue Morgue (The murders in the rue Morgue) (1841)
  2. Il corvo (The Raven) (1845)
  3. Storia di Arthur Gordon Pym (The narrative of Arthur Gordon Pym of Nantucket) (1838)
  4. Racconti del grottesco e dell’arabesco (Tales of the Grotesque and the Arabesque) (1840)
  5. La lettera rubata (The purloined letter) (1845)

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