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Egitto, attentato in moschea: oltre 200 morti

L’attacco è stato condotto piazzando una bomba all’interno del luogo di culto e sparando sui fedeli che fuggivano dopo l’esplosione. 

Un attentato contro una moschea di Al Rawdah, nel nord del Sinai, in Egitto, ha provocato 235 morti e oltre 100 feriti. Lo rendono noto fonti della sicurezza egiziana. L’attacco è stato condotto durante la preghiera del venerdì, piazzando una bomba all’interno del luogo di culto e sparando sui fedeli che fuggivano dopo l’esplosione. “Ci vendicheremo, le forze armate risponderanno con forza brutale”, ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi.

La moschea colpita questa mattina “appartiene ai sufi” e tutta la zona di Al Rawdah, nel Sinai settentrionale, è una “roccaforte del sufismo”, orientamento mistico dell’islam “che i gruppi terroristici considerano apostata”. Lo afferma il sito egiziano Al Masreyin citando una fonte tribale. 235 morti e oltre 100 feriti E’ questo il bilancio della strage, messa a segno nel venerdì islamico, giorno in cui i musulmani si recano in moschea per le preghiere pubbliche. Il luogo di culto attaccato stamane si trova in un piccolo centro, Bir El Abd, nel Sinai settentrionale. Si tratta del peggior attacco messo a segno in quattro anni di violenze nel Sinai da parte degli islamisti. L’ufficio del presidente Al Sisi ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale.

Papa Francesco si è detto “profondamente addolorato per la grande perdita di vite umane causata dagli attacchi terroristici alla moschea. Il Pontefice ha espresso “la sua ferma condanna per un atto di brutalità contro civili innocenti riuniti in preghiera”.

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