EsteroHOMEPolitica

Il destino degli Usa: Trump vs. Biden è un bivio per il mondo intero

Elezioni Usa 2020: un bivio sulle sorti del nuovo mondo sconvolto dalla pandemia e dalle insurrezioni. Gli Usa si preparano al 3 novembre.

Elezioni Usa 2020: mai così tanta la distanza tra Repubblicani e Democratici

elezioni Usa 2020

La politica è una cosa seria. E’ l’espressione più alta di una comunità e della differenza tra correnti di pensiero diverse.

Mai come in questo terrificante 2020 la politica, e si parla degli ultimi anni, ha assunto un ruolo decisivo. Gli effetti delle politiche si vedono concretamente nella società e sui cittadini. Per questo motivo l’appuntamento con le elezioni negli Stati Uniti d’America sembra quasi uno scherzo del destino. La (forse) più grande potenza al mondo che per anni ha orientato il destino dell’umanità si trova innanzi ad un bivio. La battaglia tra Donald Trump e Joe Biden è ormai un simbolo.

Elezioni Usa 2020: appuntamento con la storia il 3 novembre: che cos’è il Covid negli Usa

E’ stata molto significativa un’intervista mandata in onda da Piazza Pulita, programma condotto da Corrado Formigli su La7, lo scorso giovedì. Un’inviata ha intercettato uno dei leader dei Proud Boys, un gruppo razzista e suprematista di estrema destra. Questa persona, parlando di armi e di covid, ha dichiarato: “L’America non è nata per essere sicura ma per essere libera”.

Intorno a questa frase forse ruota tutta la competizione che c’è tra Biden e Trump in queste Elezioni. Da una parte c’è Joe Biden, politico di lungo corso e dall’enorme personalità, che prende il Covid davvero molto seriamente. Oltre 230mila le vittime di Covid ad oggi, meno che in Europa che resta il continente più colpito dalla pandemia. Per Biden l’allarme è rosso per Trump il semaforo è solo arancione (ma all’italiana, nel senso che se ti affretti puoi passare comunque). Un atteggiamento, quello del Presidente in carica, che lo rende particolarmente apprezzato nelle frange estremiste di destra. Mascherina manco a parlarne, insomma, e d’altronde Trump con la scellerata gestione della propria degenza lo ha dimostrato.

L’appuntamento del 3 novembre (notte in Italia), sarà un vero e proprio spartiacque politico. Se negli altri anni appuntamenti simili orientavano soprattutto, e ci interessavano, per la tenuta degli scenari internazionali ebbene quest’anno assumono un significato più simbolico. In Europa non manca il fan club trumpiano: ritenuto un vero leader, un Presidente davvero molto autorevole. Così tanto che le opposizioni in Italia ne hanno fatto un modello o quasi un idolo. Questa tipologia di orientamento, verso il Covid e sulla questione delle armi ad esempio, può fare scuola alle destre di tutto il mondo. Un segnale sugli umori del popolo e sulla forza di un certo sistema.

Democratici e Repubblicani: mai tanta distanza come nel 2020

Non è nemmeno un caso, potremmo spiegare, che negli Usa del 2020 ci sia un clima da guerra civile. Non si parla soltanto dei movimenti del Blm (Black Lives Matter) ma di una vera e propria guerra sociale e razziale. Quando i cittadini, di qualsiasi etnia o cultura, iniziano ad ammazzarsi tra loro si crea una frattura insanabile che nel corso del tempo diventa pericolosa. A dirla tutta perigliosa è la questione che riguarda anche le armi ed il famoso secondo emendamento.

Biden non ne ha mai parlato in senso dispregiativo ma la destra lo accusa di voler attentare a quel diritto costituzionale. Per gli americani la Costituzione è una cosa veramente seria. Nessun democratico, se non di frange minori, verrebbe mai in mente di eliminare il secondo emendamento. Obama, nella sua operazione di politiche sociali, diede delle strette all’acquisto di armi (un’operazione più di facciata che altro) che Trump (sempre per facciata) eliminò. Il front end di queste elezioni per entrambi i candidati li ha coinvolti su un terreno paludoso: Covid ed armi, ma in gioco c’è ben altro.

Un sistema sanitario, ad esempio, ormai in controtendenza con tutto il mondo; un abisso tra i poveri ed i ricchi e, soprattutto, un rapporto difficile con i governi asiatici. Corea del Nord, Cina e Russia: mai come nei prossimi anni i rapporti tra questi Paesi e gli Usa saranno decisivi. Così mentre i due candidati anestetizzano i votanti con argomentazioni di facciata, sulle quali avranno azioni verosimilmente simili, il cambiamento reale sarà su settori ben diversi. E’ importante prepararsi.
Mai come stavolta le elezioni del Presidente degli Stati Uniti d’America potrebbero essere decisive per tutto il mondo.

Share This:

Daniele Naddei

Giornalista iscritto all'ordine dei Giornalisti Pubblicisti della Campania da maggio 2014. Caporedattore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cultura a Colori