A Teatro Con...AttualitàHOMEProgrammiSpettacoloTEATROTELEVISIONE

Esclusiva – Paolo Caiazzo: “Non mi chiamo Tonino! Ma festeggio due onomastici nello stesso mese.”

Oggi 13 giugno la Chiesa festeggia Sant’Antonio da Padova. Sono tante le tradizioni che si ripetono in tutta Italia. Ad esempio, la distribuzione del pane di Sant’Antonio, le processioni solenni in suo onore e l’alzata del pannetto a Atripalda, cittadina alle porte di Avellino. Nell’augurare buon onomastico a tutti i nostri lettori che oggi festeggiano la ricorrenza, anche noi di “Cultura A Colori”, abbiamo pensato di onorare il Santo, alla nostra maniera, con un’intervista speciale. Chi non conosce Tonino Cardamone? Uno dei personaggi più amati dal pubblico del piccolo schermo, ideato e interpretato da Paolo Caiazzo, attore e cabarettista italiano, uno dei protagonisti del programma Made In Sud. 

Nato nella stessa cittadina alle porte di Napoli che diede i natali all’attore Massimo Troisi, San Giorgio a Cremano, Paolo Caiazzo muove i suoi primi passi nel mondo del teatro a vent’anni. Partecipa a trasmissioni televisive e radiofoniche come Quelli che il calcio (2001-02), Bulldozer, Zelig Off e Colorado Cafè Live. Firma anche una delle “copertine” della trasmissione di approfondimento politico Ballarò. Nel 2013 approda a Made In Sud.

Tonino Cardamone, invece, nasce nel 2014 dalla commedia “Benvenuti in casa Esposito”, scritta da Caiazzo, insieme a Pino Imperatore e Alessandro Siani. Lo spettacolo fu  liberamente tratto dall’omonimo romanzo bestseller di Pino Imperatore e pubblicato da Giunti editore nel 2012.

Qual è il peggior difetto e quale il più grande pregio di Tonino Cardamone? 

Peggior difetto del mio personaggio? L’invadenza nei miei confronti! Ma gli perdono tutto come suo creatore. I difetti, se ci sono, non li noto. D’altronde ogni scarrafone è bello a papà suo!  Pregio? La sua ineguagliabile lucidità di analizzare la follia degli altri.

Quanto è diverso Paolo da Tonino e in cosa siete diversi?

Ormai la linea di confine risulta sempre più sbiadita. Diciamo che ci stiamo influenzando a vicenda. Tonino col tempo sta diventando più garbato e Paolo più indisponente. Molto spesso, mentre recito il personaggio, mi accorgo di perdere l’interpretazione e di essere sempre più Paolo Caiazzo col cappellino.

Se qualcuno ti chiama Tonino, invece di Paolo, ti volti lo stesso, oppure no?

Spesso mi capita e mi volto ugualmente. Ormai su questo doppio nome ci gioco, tanto da intitolare il mio spettacolo di cabaret ironicamente “Non mi chiamo Tonino!” Intanto però, ha i suoi aspetti positivi: festeggio due onomastici nello stesso mese.

A “Made in Sud non si va a dormire senza la tua favola della buonanotte… se ora potessi raccontarne una alle nuove generazioni, che soffrono di disagi giovanili, quale sarebbe il messaggio?

Ogni generazione ha avuto i suoi disagi in gioventù e ne è sempre uscita alla grande. Come genitore vivo da vicino la questione, noto lo smarrimento causato dalla situazione sociale non bella, e per la quale abbiamo grosse responsabilità. Allo stesso modo però leggo segnali positivi in molti giovani  ed una maturità maggiore di tanti adulti. “Ogni favola è un gioco” dice una canzone di Bennato, e quando nella vita si è disposti a mettersi in gioco, allora costruisci bene la tua favola.

Secondo te i giovani d’oggi passano troppo tempo sui social? 

Ogni tempo ha le sue manie. I giovani forse ne fanno un abuso è vero, ma loro sono nati con i social, e sono perfettamente a conoscenza del mezzo. Quelli che mi preoccupano sono gli adulti!

Quando ti rivedremo a teatro? 

Molto presto. Riprenderò in autunno lo spettacolo: “Per fortuna che sono Terrone” ed in primavera 2018, con l’aiuto e la regia di Lello Arena, debutterò con il sequel del film “No grazie il caffè mi rende nervoso”, in versione da palcoscenico al Teatro Cilea di Napoli.

Altri progetti futuri?

Progetti ed idee in cantiere per fortuna non mancano ma, da buon Napoletano, la scaramanzia mi impedisce di svelarli.

 

Share This:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cultura a Colori