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Fiano deposita il Rosatellum. Contrari M5s e Mdp

Il Rosatellum 2.0 è stato depositato sia nella commissione “Affari costituzionali della Camera” da Emanuele Fiano (deputato Pd), sia al Senato dai dem Andrea Marcucci, Roberto Cociancich, Stefano Collina, Franco Mirabelli e Giorgio Pagliari. Il nuovo testo base prevede che il 36% dei deputati eletti sia in collegi uninominali e  il 64% con metodo proporzionale.

È opinione dei cinque senatori la necessità di un accordo del Pd con altri gruppi parlamentari perché non autosufficiente. Il primo appoggio giunge dal presidente dei deputati di Forza Italia, che di primo acchito giudica il nuovo testo base come un «tentativo serio» da prendere in considerazione. Bisogna, comunque, leggere ancora i contenuti e vedere il calendario prima di dare una risposta definitiva.

Giungono forti le critiche da parte del Movimento 5 Stelle e del Movimento Democratico e Progressista.

Danilo Toninelli, deputato M5s in commissione affari costituzionali, è il primo a prendere la parola annunciando la decisione di fare ricorso e osservando che si tratta di una manovra atta a indebolire il Movimento e a rafforzare le coalizioni «che, tra l’altro, saranno variabili per consentire le ammucchiate multiple: così a Nord il Pd si allea con Pisapia e al Sud con Alfano. Questo è evidentemente incostituzionale.» Quindi il ricorso ci sarà, ma il deputato non si aspetta che questa legge elettorale possa essere approvata.

Interviene sulla faccenda anche Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera, che conferma si tratti di una strategia politica per fermare il M5s e grida all’inciucio: «Stanno facendo un grande inciucio per arginare il nostro Movimento. Se prendi il 30% dei voti  rischi di ottenere solo il 15% dei seggi. E’ un meccanismo collaudato per fermarci. Siamo ancora una volta di fronte al partito unico che si organizza contro di noi, perché ha paura. Con questa legge stanno cercando di fare perdere chi vince e vincere chi perde. Si mettono insieme per toglierci i voti.»

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