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Fisco: cosa cambia dal 2019 con la manovra

Sono tantissime le misure incluse nella Legge di Bilancio che mai come questa volta ha tenuto i deputati in Parlamento fino agli ultimi giorni dell’anno. 

Per i provvedimenti simbolo della manovra giallo-verde, ossia il Reddito di cittadinanza e «Quota 100», verranno creati due fondi, in attesa dei decreti annunciati per inizio 2019 che permetteranno l’entrata in vigore in primavera.
La pace fiscale, questo il nome creato in campagna elettorale, sarà però riservata ai cittadini in «grave e comprovata difficoltà economica». Come saranno individuate queste persone? Bisognerà avere un Isee, un indicatore della situazione economica che misura reddito e patrimonio, inferiore ai 20 mila euro. Chi supera questa soglia non potrà sfruttare questa opportunità. Chi è al di sotto potrà estinguere i debiti con il Fisco relativi al periodo che va dal primo gennaio del 2000 al 31 dicembre del 2017, senza pagare alcuna sanzione. E versando solo una parte della somma dovuta in origine: il 16% se l’Isee non supera gli 8.500 euro; il 20% se l’Isee è compreso tra gli 8.500 e i 12.500 euro; il 35% se l’Isee è compreso tra i 12.500 e i 20 mila euro. Le domande dovranno essere presentate entro la fine di aprile. Sarà possibile spalmare il pagamento su un massimo di cinque rate.
Incentivo fino a 6 mila euro per chi acquista un’auto elettrica. Sovrattassa per chi ne compra una con alte emissioni inquinanti, al di sopra dei 160 grammi di Co2 per chilometro. Il tutto a partire dal primo marzo e fino alla fine del 2021.
Resta, la detrazione Irpef al 50% delle spese sostenute per le ristrutturazioni e le manutenzioni straordinarie; confermato il bonus verde, la detrazione al 36% delle spese sostenute per la realizzazione o la manutenzione straordinaria di giardini. Stesso discorso per il bonus mobili e grandi elettrodomestici, con percentuale al 50% e solo se collegati a una ristrutturazione cominciata dopo il 2017.
La manovra finanziaria per il 2019 prevede l’aumento da 1.000 a 1.500 euro l’anno del bonus «asilo nido» che varrà per tutte le famiglie senza vincoli di reddito nel corso degli anni 2019-2021.
Fino ad oggi il congedo obbligatorio prevedeva due opzioni per le donne in attesa: due mesi prima e tre dopo la nascita del figlio. Oppure un mese prima e quattro dopo la nascita. Invece ora le donne in gravidanza potranno restare al lavoro fino al nono mese e godere dopo il parto di tutti i cinque mesi di congedo obbligatorio.
Cambia anche il congedo di paternità. Una petizione online promossa da studiosi e professionisti che si occupano di politiche per la famiglia chiedeva di farla diventare una misura strutturale da ampliare da 4 a 10 giorni, così come già previsto in molti altri paesi europei. Invece i giorni di astensione obbligatoria per i papà diventano cinque e un altro sarà facoltativo.

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