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Gennaro Lettieri, fotografo di “stile” del settimo numero di Cultura a Colori

“Mi piaceva che venisse apprezzato quel che facevo. La fotografia per me non è mai stata una vocazione. Era la via di fuga”.  Apriamo con questa citazione di Scianna l’intervista a Gennaro Lettieri , che  ai nostri microfoni  ha confessato di aver iniziato con la fotografia per evadere dalla routine e la “pesantezza” della vita.

Gennaro Lettieri è il fotografo che ha realizzato il progetto grafico, in collaborazione con Cultura a colori, fotografando le creazioni di Teresa Capone indossate dalle modelle della Fashion Models di Pina Fiorucci  protagoniste della sezione stile del settimo numero cartaceo della rivista.

Cosa ti ha spinto ad accettare questa collaborazione?

«Ho deciso di intraprendere questa collaborazione per due motivi in particolare. Prima cosa mi sto specializzando in fotografia di moda, quindi era un’ottima occasione per esercitarmi,  e poi perché c’erano ragazze da fotografare,  gioielli di tipo artigianale, quindi  era un’esperienza che mi allettava e non ci ho pensato su due volte.»

Da dove nasce la tua passione per la fotografia?

«È iniziata come un hobby circa 6 anni fa. Sono sempre stata una persona che studiava tantissimo e ad un  certo punto della giornata, della settima, dovevo fare qualcosa per staccare per evadere. All’inizio è stato il pianoforte. L’ho fatto per 8 anni e successivamente ho intrapreso anche la fotografia. In realtà la passione vera e propria è nato quando ho iniziato a studiarla. All’inizio compri la macchina e pensi farò delle  belle foto, poi inizio a studiare la storia della fotografia, le regole di composizione e diventa una cosa un po’ più profonda. Invece professionalmente lo faccio da un anno e mezzo. »

C’è qualche soggetto in particolare che ti piace fotografare ?

«Di solito non mi tiro mai indietro. Non sono tanto le persone che devo fotografare, ma se il progetto che c’è dietro è buono.  L’altro giorno durante l’intervista mi hanno fatto una domanda sulla fotogenia. “Ma io sono più o meno fotogenico?”, io ho risposto che dipende dal contesto, da quello che dobbiamo raccontare, perché magari anche un difetto può essere il  nostro soggetto e quindi in quel contesto tu diventi fotogenico. Anche io ho mille difetti ma mi fanno sorridere quando li vedo in foto,  non  li nascondo. »

C’è qualche foto in particolare che porti nel cuore di quelle che hai scattato,  o di qualche fotografo da cui prendi ispirazione?

«Di quelle che non ho scattato io mi piacciono tantissimo quelle di Ferdinando Scianna . È un fotografo siciliano, uno dei più riconosciuti a livello mondiale. Lui inizia come fotoreporter e poi ha fatto foto di moda, però  ha intrapreso questo percorso in un modo molto diverso da quello convenzionale con cui si faceva e questo  infatti lo ha reso famoso nel mondo. Poi è una persona che si è fatta da sola. In realtà a me piacciono tutte le foto di quei fotografi che si sono fatti da soli cercando di evadere di dare un loro contributo, un loro punto di vista. delle foto che ho scattato io non posso elencare quelle che mi piacciono di più, perché è come con i figli, come fai a dire qual è il tuo preferito. »

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