AttualitàHOMEItaliaPolitica

Giustizia: la riforma che tutti vogliono ed ostacolano

Con la giustizia siamo stati abituati a farci delle grandi e grosse risate. Anche col governo Draghi vengono fuori le incoerenze e le menzogne. Matteo Salvini si scaglia contro il governo, di cui fa parte contraddicendo i suoi stessi ministri, per boicottare la riforma della giustizia.

Giustizia: la riforma che tutti vogliono ed ostacolano

Quando la ministra della Giustizia del Governo Draghi ha riferito in parlamento, qualche giorno fa, della necessità di attuare una riforma della giustizia tutti, chi più chi meno, hanno esultato in cuor proprio. Una riforma della giustizia è percepita come necessaria e probabilmente lo è davvero. Si basti pensare alle lungaggini dei processi, un fattore che strenua il cittadino comune e che, per delle semplici controversie civili, intasa i tribunali.

L’annunciata riforma, che l’Europa (in maniera sacrosanta) ci richiede nell’ambito delle riforme da realizzarsi con il Recovery Fund, non è stata accolta con entusiasmo dalla destra. Lo scontro politico, che si sta consumando in questi giorni ed in queste ore, vede due parti ben distinte e stranamente divergenti. Il Partito Democratico raramente ha spinto sulla necessità di una riforma della giustizia ma attualmente difende la credibilità della ministra Cartabia. L’opposto viene, invece, fatto da Matteo Salvini che smentisce i suoi ministri e dichiara che questo “governo non è nato per questo motivo”. Detto dal massimo esponente della Lega è davvero strano, poiché sono ormai anni che in ogni campagna elettorale tira fuori il problema della giustizia.

Insomma, appena arriva il momento giusto per poter riformare la giustizia Matteo Salvini si rimangia la parola. In campagna elettorale la giustizia è sempre stato un tema centrale, eppure il leader leghista ha addirittura smentito i suoi ministri. Gravaglia e Giorgetti si erano espressi, inizialmente, favorevoli alla riforma. Essendo membri del governo, con la responsabilità di far approdare i finanziamenti europei in Italia, non potevano fare altrimenti. Non si è detto d’accordo Salvini che ora si scaglia contro il suo stesso governo. Draghi non è venuto per fare riforme, ma se le riforme sono legate al Recovery Fund c’è poco da scherzarci.

Enrico Letta è stato durissimo asserendo che Salvini farebbe perdere i soldi all’Italia per il proprio tornaconto. E’ già scontro tra le parti, e per adesso Draghi tace.

Leggi anche: Patto di Sostenibilità dei Monti Lattari: recupero degli ecotipi territoriali

Contagi e riaperture, le scelte politiche che dividono destra e sinistra

Claude Monet: The Immersive Experience

Share This:

Daniele Naddei

Giornalista iscritto all'ordine dei Giornalisti Pubblicisti della Campania da maggio 2014. Caporedattore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cultura a Colori