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Governo Conte, arriva l’ok delle Camere ma Di Maio è avvisato: lo Stato siamo tutti noi

Il governo appena nato incassa la fiducia alle camere e tira dritto. Immigrazione e conflitto d’interessi alcuni dei punti centrali della discussione. 

Prima al Senato della Repubblica, poi alla Camera dei Deputati, e la fiducia al Governo Lega-5stelle è servita. E’ arrivata, senza ripensamenti e senza dubbi quella che si presenta come l’epoca del cambiamento. Almeno a parole, perché le tematiche scottano e non poco. Il Governo Conte è nato, finalmente, e sarà operativo da oggi.

Dopo le discussioni nelle camere tra martedì e mercoledì ecco che nasce ufficialmente il Governo. Una prova del nove soprattutto per chi si è caricato del peso delle proposte del popolo.

La fiducia delle Camere, ora i grillini devono dimostrare qualcosa

Il Movimento 5 Stelle deve dimostrare qualcosa. Milioni di italiani hanno messo la firma sotto la ricetta che dovrebbe salvare il Paese ed invertire la tendenza. Un banco di prova importante in cui la Lega di Matteo Salvini guarda e sorride, perché le sue proposte sono un pizzico più semplici da attuare rispetto a quelle dei pentastellati.

Parte ufficialmente l’avventura al Parlamento, a quel palazzo che i grillini accusavano di essersi distaccato.

“L’état, c’est moi”: ma Di Maio cade in una gaffe incredibile

Impossibile non sottolinearlo. Di Maio non aveva intenzione di rubare la celebre frase del Re Sole, dittatore efferato di un’epoca che avrebbe dato vita, nel corso dei decenni successivi, all’immagine della Reggia di Versailles. La gaffe è però incredibile: lo Stato, deve saperlo Di Maio, non sono “i grillini” saliti al potere, ma lo siamo tutti noi. Ricchi, poveri, artigiani e finanche immigrati (regolari e non). Lo Stato è tutto, ma non è di nessuno. E’ da questa ideologia che nasce la Reggia di Versailles: un palazzo di vetro in cui i nobili nullafacenti banchettano mentre il popolo lavora e muore di fame. E’ l’idea della ingiustizia sociale, quella cosa che loro hanno combattuto finora.

Il discorso di Giuseppe Conte: “Non stravolgeremo”

La cronaca racconta poi del discorso del Premier Conte che in Parlamento chiede la fiducia alle Camere. Queste le dichiarazioni riportate dall’Ansa.
Conflitto d’interessi, vexata quaestio in questo Parlamento: cercheremo di riprendere in mano questa questione, lo faremo al più presto. E i vostri interventi volti a interrompermi dimostrano che ciascuno ha il suo conflitto o pensa di avere il proprio conflitto…”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte nella sua replica alla Camera per il voto di fiducia al governo. E alle proteste dei parlamentari, in particolare della sinistra, spiega: “Sono stato frainteso, non sto accusando nessuno ma dico che è negli interstizi della società a qualsiasi livello”. “Noi, nell’immigrazione come nella scuola non arriviamo per stravolgere” ciò che è stato fatto. “In materia di buona scuola abbiamo ragionato con tanti stakeholders, ci sono criticità su cui vogliamo intervenire”. “Dobbiamo cercare di riappropriarci del ruolo della politica” e “questo vuol dire che la politica si riappropria della guida e non parlo di un progetto di dirigismo economico, in cui gli imprenditori seguono solo un progetto, ma dico che in queste Aule e dal governo vogliamo tracciare una linea di sviluppo perché abbiamo un progetto di futuro: di innovazione tecnologica, di società e imprese attente all’impatto delle iniziative economiche sull’ambiente e ai diritti dei lavoratori”, afferma il premier.

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Daniele Naddei

Giornalista iscritto all'ordine dei Giornalisti Pubblicisti della Campania da maggio 2014. Caporedattore.

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