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Hanoi, vertice fallito. Non c’è intesa tra Kim e Trump

Molte incomprensioni e aspettative diverse. Un terreno scivoloso quello su cui si è camminato in questi giorni, così giovedì mattina i due leader hanno bruscamente interrotto i colloqui iniziati il giorno precedente e se ne sono andati ognuno per la sua strada.

Mantengono toni cordiali per non tornare allo stesso clima di tensione di giugno 2017, ma l’accordo non c’è.

Trump ha spiegato che i colloqui erano stati interrotti sul tema «delle sanzioni». La Corea del Nord aveva offerto di chiudere la sua installazione nucleare di Yongbyon in cambio di una parziale cancellazione delle sanzioni imposte al paese dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU (Trump in realtà ha parlato di una “totale cancellazione delle sanzioni”, ma è stato poi smentito dalla ricostruzione del ministro degli Esteri nordcoreano Ri Yong Ho, che ha chiarito che la richiesta nordcoreana era meno ambiziosa e che riguardava solo una parte delle sanzioni). La proposta nordcoreana era stata giudicata però insufficiente dagli Stati Uniti, che avevano chiesto la chiusura di altri siti nucleari oltre Yongbyon: e solo a quel punto avrebbero acconsentito alla cancellazione delle sanzioni.

Le questioni erano quindi state due: non c’era accordo né su quanti siti nucleari chiudere, né su quale mossa dovesse essere fatta per prima, se la chiusura dei siti o la cancellazione delle sanzioni.

Per ora Trump ha usato parole cordiali verso Kim, nonostante il fallimento del vertice, e ugualmente ha fatto la stampa nordcoreana, controllata interamente dal regime. I due leader, comunque, non si sono accordati per alcun nuovo incontro e nelle ultime ore qualche segno di nervosismo si è visto. Giovedì il ministro degli Esteri nordcoreano, Ri Yong Ho, ha detto che la posizione della Corea del Nord non cambierà, «anche se gli Stati Uniti proporranno ulteriori negoziati in futuro». Choe Son Hui, viceministro degli Esteri nordcoreano e uno dei principali interlocutori degli americani, ha aggiunto di non poter garantire «che questa opportunità sarà offerta di nuovo agli Stati Uniti», riferendosi alla proposta nordcoreana di smantellare la centrale di Yongbyon. Per il momento, quindi, sembra essersi fermato tutto.

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