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La Manovra torna alla Camera dopo l’ok del Senato. Litigi in Aula

La Manovra è stata approvata dall’Aula del Senato, il prossimo passaggio sarà la terza lettura della Camera previsto il 28 dicembre. Si sono registrati 163 voti a favore e 68 contrari con 2 astenuti, tra cui Mario Monti.

Il governo pone la fiducia nell’Aula del Senato sul maxiemendamento alla manovra. Ma è caos a Palazzo Madama: arriva nel tardi pomeriggio il via libera della commissione Bilancio, ma il testo è stato votato solo dalla maggioranza. Tutta l’opposizione ha abbandonato la commissione. Le dichiarazioni di voto sulla fiducia posta dal governo sul maxiemendamento alla manovra nell’Aula del Senato dovrebbero iniziare intorno alle 23.30. La votazione sulla fiducia, di conseguenza, dovrebbe avvenire dopo la mezzanotte. “La maggioranza – spiega il capogruppo del Pd Andrea Marcucci – ha deciso di andare avanti ad oltranza, fino a notte fonda. Per cui dopo che verrà approvata in Aula la proposta di calendario ci sarà una discussione generale che durerà 3 ore e mezza, visto che la maggioranza ha rinunciato ad intervenire in quella fase per guadagnare tempo. Dopodichè si passerà alla chiama per approvare ogni cosa di notte”. Alla ripresa dei lavori dell’Aula, la presidente Elisabetta Alberti Casellati ha annunciato che le dichiarazioni di voto verranno trasmesse in diretta tv.

E c’è stata bagarre nell’Aula del Senato dopo la votazione sul calendario dei lavori. La confusione era tale, con la protesta del Pd, che la presidente Elisabetta Alberti Casellati ha dovuto sospendere la seduta. La senatrice Simona Malpezzi ha accusato la senatrice questore Laura Bottici (M5S) di “averle messo le mani addosso”. “Desidero che tutti siano garantiti qui”, ha reclamato. Si è visto volare un fascicolo. “Se c’è stato qualche atteggiamento offensivo sarà verificato. Io non l’ho visto ma lo verificherò nell’interesse della garanzia dei diritti di tutti”, ha puntualizzato la presidente Casellati. Al momento ai banchi del governo c’è il ministro dell’Economia Giuseppe Tria con un gruppo di sottosegretari. Il capogruppo del Pd Andrea Marcucci ha accusato di “squadrismo”, reclamando la sospensione della seduta, ed ha urlato “vergogna” alla presidente Casellati che ha posto in votazione il calendario senza sospendere la seduta. Poco dopo, mentre il Pd continuava a protestare, la seduta è stata sospesa.

Pd solleverà ricorso a Corte costituzionale- “Viste le gravissime violazioni dell’articolo 72 della Costituzione, il gruppo parlamentare del Pd esprime la volontà di sollevare ai sensi dell’art. 134 della Costituzione il ricorso diretto alla Consulta affinchè si pronunci sulla enormità che si sono compiute sotto i nostri occhi e sotto quelli del Paese da parte di questo governo violento che se ne frega dei diritti del Parlamento”, ha annunciato nell’Aula del Senato il capogruppo Andrea Marcucci.

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