La quarta edizione del Premio Umberto Bellissimo: amore, talento e condivisione
Una kermesse ricchissima di bellezza, amore, riconoscenza e talento, che ha visto salire sul palco una serie di artisti, amici e allievi dell’eclettico attore scomparso prematuramente.
A condurre la serata – con verve e simpatia – il giornalista Giuseppe Giorgio e l’attrice Mirea Flavia Stellato che hanno accompagnato gli spettatori attraverso un percorso davvero trascinante, all’insegna della memoria e dello spettacolo a 360 gradi.
Paola De Marco Bellissimo ha ricordato il marito per la sua essenza altruista sia sul palco sia nella vita quotidiana.
Altro premiato, l’attore Adriano Falivene, il volto umanissimo e intenso di Bambinella ne Il commissario Ricciardi tratto dai romanzi di De Giovanni.
Il pregevole riconoscimento è andato anche all’amatissima attrice Nunzia Schiano, la mamma per eccellenza sia di Alessandro Siani nella pellicola Benvenuti al sud sia, in qualche modo, dello stesso commissario Ricciardi nell’omonima serie.
La Schiano ha ribadito come la cultura stia vivendo dei momenti difficili eppure resista con coraggio.
Destinatario del premio anche il musicista Patrizio Trampetti, con i suoni alchemici della sua chitarra.
Potente e sensuale il timbro di una delle ospiti Barbara Buonaiuto, voce solista femminile di Noi, Nuova Orchestra Italiana.
Travolgente la musica della tammorra, affidata a Romeo Barbaro, che con Gianni Conte ha intonato Don Raffaè, ma ha anche mostrato, in vivo, come due tazzine, da semplici recipienti per sorbire un caffè – normale o corretto che sia – possano diventare vivaci strumenti musicali.
Sempre con la tammorra, Matteo Mauriello ha coinvolto tutti nel ritmo di una pizzica ipnotica, dall’effetto apotropaico e liberatorio.
In uno spazio situato tra tradizione e innovazione, il mondo del teatro e dello spettacolo ha incontrato quello accademico, attraverso le parole e il ricordo della professoressa Antonia Lezza, fine conoscitrice della letteratura teatrale, presidente del Centro studi sul teatro Napoletano, Meridionale ed Europeo, che ha sottolineato come Umberto Bellissimo fosse un artista a tutto tondo, un caratterista versatile ed eclettico, sempre pronto a mettersi in gioco e a sperimentarsi in nuovi campi e linguaggi.
E Umberto – come hanno sottolineato in molti – forse da un angolino nascosto ha osservato e applaudito la bravura e l’autenticità di familiari, amici, colleghi e allievi, uniti nel suo ricordo.
Ph. Pino De Pascale














































































