Le mostre italiane più interessanti di gennaio
Il 2019 si apre con molte mostre interessanti in tutta Italia. E’ vasta la scelta e abbiamo selezionato nelle principali città italiane quelle più suggestive.
“Rubens, Van Dyck, Ribera. La collezione di un principe” – Napoli
L’esposizione si svolge a Palazzo Zevallos Stigliano, sede museale napoletana di Intesa Sanpaolo, ed è in programma fino al 7 aprile. A cura di Antonio Ernesto Denunzio, gode della collaborazione di molti esperti nel settore con la presenza di Gabriele Finaldi, come consultant curator, Giuseppe Porzio e Renato Ruotolo. La collezione in mostra è appartenuta alla famiglia Vandeneynden, che abitò nella lussuosa dimore di via Toledo durante gli ultimi decenni del Seicento.
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Da Monet e Cezanne: gli impressionisti – Roma
La capitale d’Italia ospita un’esposizione sugli impressionisti francesi al Palazzo degli Esami fino al 3 marzo. L’esposizione ha girato il mondo collezionando consensi prima di giungere a Roma. Si tratta di una mostra immersiva, dotata quindi di una vasta gamma di schermi e superfici. L’immersione e l’immediatezza della esperienza è resa grazie alla tecnologia di Grande Exhibitions Sensory4. Lo spettatore viene calato nella Parigi dell’800, centro della creatività e dell’arte, piena di colori, luci e suoni, accompagnati dalle musiche di Debussy, Ravel o Offenbach.
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Movimento skin di Vesna Pavan – Milano
Vesna Pavan è un’artista di origine friulana che con questa mostra decide di tornare a Milano, città d’adozione, con il secondo capitolo della mostra “Movimento Skin”. L’inaugurazione avverrà il 22 gennaio alle 18, all’interno della Galleria Pace, ed introdurrà l’esposizione programmata fino al 31 gennaio.
Si tratta di una serie di opere del ciclo “Skin”, sperimentale nei soggetti e nella ricerca dei materiali. Il prof. Carlo Franza celebra la Pavan come una delle figure più importanti della storia dell’arte contemporanea. La pittura qui diviene pelle, corpo, materia, luce e colore. Si riconosce lo sguardo volto all’America-Type Painting, da Pollock a Hoffmann, da Oldenburg a Raushenberg. Vesna concepisce in questa mostra la pittura come mediazione e tensione tra spazio e superficie, indagandone la fusione anche del colore.
