LFA Publisher: missione valorizzazione dei talenti dall’Italia alla Spagna
La LFA Publisher è da poco sbarcata in Spagna, dove punta a valorizzare i talenti e le competenze editoriali locali.
Una nuova avventura frutto di una professionalità e un’attenzione al dettaglio consolidate, unite a tenacia e a maniche rimboccate per lavorare sodo, anche per garantire una distribuzione capillare dei libri, in un gioco di squadra sinergico con l’autore stesso, che incarna l’anima delle parole rinchiuse nello scrigno della narrazione.
La Casa Editrice esporta una formula consolidata che trova le sue fondamenta nella scelta di non far sostenere alcun costo agli autori. Una formula vincente che le ha permesso di diversificare i generi e ampliare progressivamente i titoli con una rosa di proposte davvero interessante.
Consapevoli che fare editoria in Italia sia molto difficile per diversi motivi i vertici di LFA consigliano alle piccole librerie – che giocoforza stentano a tenere il passo con le grandi realtà che dominano il mercato – di riscoprire, per esempio, la tradizione, dei caffè letterari, proponendo, tra le varie possibilità, eventi sensoriali che stuzzichino anche il palato, saziando un appetito che metta d’accordo mente e corpo.
Il prossimo appuntamento con la LFA Publisher sarà al Comicon 2025, il salone per gli appassionati delle storie raccontate attraverso il fumetto.
Per parlare di una vita che ha dato spazio ai sogni, senza arrendersi – permettendo a questa realtà di diventare a tutti gli effetti un role model – abbiamo fatto una chiacchierata con l’editore Lello Lucignano.
D. Cosa vi distingue nel panorama editoriale italiano?
R. Fare editoria in Italia è molto difficile, tra gli alti costi di distribuzione e il fatto che meno persone approcciano alla lettura. Noi da sempre, ovvero dal lontano 2016, data nella quale siamo nati, abbiamo portato avanti un incipit che crediamo importante: quello di pubblicare senza contributo per gli autori. Un incipit nato con tante incognite ma grazie al quale alla fine abbiamo pubblicato oltre 950 titoli, di cui 50 in lingua straniera. Quindi una sfida quasi vinta.
D. Se doveste raccontare gli snodi della vostra storia evolutiva per parole chiave quali scegliereste?
R. NoEap (nessun costo per l’autore), impegno, costanza, abnegazione e la partecipazione a tutte le più importanti kermesse italiane e straniere del libro. Una distribuzione forte che abbiamo affidato a LIbroCo. Italia di Firenze per far sì che i libri dei nostri autori arrivino dappertutto.
D. Una nuova avventura in Spagna. Cosa portate con voi come formula consolidata?
R. L’entusiasmo in primis, e la consapevolezza di aver fatto bene in Italia. Siamo tra le prime Case Editrici come numero di pubblicazioni annue. Da qui l’idea di tentare l’avventura in Spagna forti, però, di maestranze locali – giovani ricchi di entusiasmo e capacità editoriali, ma soprattutto madre lingua.
D. Quali gli elementi di personalizzazione rispetto al contesto di riferimento?
R. Come detto prima, il riscontro avuto in Italia, unito al nostro incipit, perché anche in Spagna v’è la piaga del contributo. A completare il tutto, la passione e la voglia di fare sempre bene. Crediamo che questa sia una miscela vincente in ogni nazione e in ogni contesto lavorativo.
D. Niente costi per gli autori. Ci sono dei parametri di scelta e/o dei generi su cui puntate?
R. Nulla, se non che la proposta ci piaccia. Mentre all’autore chiediamo solo una cosa; di seguirci nella pubblicizzazione del libro, altrimenti, anche se il tomo è bello, non si va da nessuna parte. La sinergia autore – Casa Editrice è fondamentale.
D. Le piccole librerie scontano una fase di sofferenza. Quali potrebbero essere i canali alternativi da valorizzare?
R. Qui si apre uno scenario molto particolare. Attualmente si legge meno e le piccole librerie pagano il dazio dei grandi network che la fanno da padroni, sia in maniera fisica sia online. Secondo noi le piccole librerie possono proporre alternative al libro in sé, magari abbinando – potrebbe sembrare brutto a dirsi ma è così – del food o riscoprendo la tradizione dei caffè letterari. Ma chiaramente hanno bisogno di contributi statali, altrimenti la libreria sotto casa sparirà.
D. Quali le iniziative utili anche per rilanciare le piccole realtà?
R. Ribadiamo che ci vogliono aiuti alle piccole realtà. Però le stesse non debbono commiserarsi, ma rimboccarsi le maniche e proporre… Insomma come abbiamo fatto noi: credere ai sogni, perché come mi piace dire: “una vita senza sogni è solo una vita vissuta a metà”.


