HOMELibri

Mallarmé e i suoi fiori maledetti: genio, poesia e sofferenza

Stéphane Mallarmé fu uno spirito inquieto. Nato il 18 marzo 1848 fu artista, poeta maledetto, professore. Mallarmé fu anche in contatto con i più grandi esponenti delle correnti artistiche e filosofiche della seconda metà dell’Ottocento. Un fil rouge lo unisce a Baudelaire, Verlaine e Manet. 

Del sempiterno azzurro la serena ironia
Perséguita, indolente e bella come i fiori,
Il poeta impotente che maledice il suo genio
Attraverso un deserto sterile di Dolori. »

Sono versi tratti da “L’Azul” di Mallarmé. Versi che esprimono il sentimento del poeta maledetto di totale sopraffazione. Il genio irrompe e annega l’artista. ma chi era Mallarmé?

Stephane  Mallarmé perde la madre nel 1847 e viene affidato ai nonni. I suoi primi poemi adolescenziali sono raccolti in Entre quatre murs (Tra quattro mura), testi ancora fortemente ispirati da Victor Hugo, Théodore de Banville o ancora Théophile Gautier. La scoperta de I fiori del male di Charles Baudelaire nel 1860 sarà per lui importante e influenzerà le sue prime opere adulte. Quello stesso anno, entra nella vita attiva divenendo studente fuori corso a Sens, “primo passo nell’abbrutimento”, a suo avviso. Nel 1862, alcuni suoi poemi appariranno in diverse riviste. Conosce una giovane governante tedesca a Sens, e lascerà il suo lavoro per stabilirsi a Londra con lei, con l’intenzione di divenire professore d’inglese. Sarà titolare di cattedra al liceo di Tournon, dove si sente in esilio. Non smette in questo periodo di comporre i suoi poemi, come Les fleursAngoisse«Las d’un amer repos…(stanco di un amaro riposo)» . Durante l’estate del 1864, incontra a Avignone i félibres, poeti di lingua provenzale: Théodore Aubanel, Roumanille e Frédéric Mistral, con cui manterrà una corrispondenza. Nello stesso anno compone L’Azur che ha come motivo la ricerca del bello. La figlia Geneviève nascerà a Tournon in questo periodo.

L’anno successivo comporrà Il pomeriggio di un fauno (L’après-midi d’un faune), che spererà di veder rappresentato al Teatro Francese, ma che gli verrà rifiutato. Si crea delle amicizie nell’ambiente letterario parigino, particolarmente con Leconte de Lisle e José-Maria de Heredia.

Nominato professore a Besançon, inizierà a novembre una corrispondenza con Paul Verlaine. Nel 1867, assunto ad Avignone, comincerà la pubblicazione dei suoi poemi in prosa, e in seguito soggiornerà a Maillane presso l’amico Mistral. Inizierà a scrivere, nel 1869, Igitur, racconto poetico e filosofico, destinato a rimanere incompiuto, ma che segna la fine del suo periodo d’impotenza poetica iniziato nel 1866.

Qui incontra un giovane poeta, Arthur Rimbaud, e il pittore Édouard Manet, che sosterrà al momento del rifiuto delle opere di quest’ultimo che gli presenterà Zola.

Mallarmé pubblica la rivista La dernière mode di cui verranno stampati otto numeri e di cui sarà l’unico redattore. Nuovo rifiuto nel luglio 1875 alla pubblicazione della sua nuova versione di Il pomeriggio di un fauno, che comunque verrà dato alle stampe l’anno seguente, illustrato da Manet  Scrive la prefazione alla riedizione di Vathek di William Beckford. Dal 1877, le riunioni del martedì verranno organizzate a casa di Mallarmé. Incontrerà Victor Hugo nel 1878 e pubblicherà nel 1879 un’opera sulla mitologia Les dieux antiques. Questo anno sarà anche tragicamente segnato dalla morte del figlio. Nel 1880, malato, soggiornerà a Valvins, nei pressi di Fontainebleau.

 

Share This:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cultura a Colori