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Matteo vs Matteo, Renzi convince più di Salvini

Renzi vs Salvini, a singolar tenzone 13 anni dopo il Prodi vs Berlusconi. I due leader più coraggiosi si affrontano per riprendersi la scena.

Eppure c’è qualcosa che non si capisce mai fino in fondo. Un po’ come l’estrema destra e l’estrema sinistra: un particolare sfugge sempre, e così è stato anche nel dibattito tra Renzi e Salvini.

Un confronto che, certamente, porterà spunti di riflessione per tutta la legislatura e che, magari, farà anche tornare di moda questa pratica ormai caduta in disuso. Un particolare, quello che sfugge: perché soltanto Renzi risponde a Salvini, ma il leghista non risponde mai al capo di Italia Viva? In ordine di cose forse c’è la percentuale del sondaggi: 30% contro 4%, ed il Matteo della destra non lesina mai di ricordarlo. Tante tematiche, però, quelle su cui Salvini tace ed omette, a volte mente addirittura sui numeri, mentre Renzi, assai preparato sulle leggi, fa spettacolo.

Si accende solo nel finale: è un duello fair play per 45 minuti

Circa trequarti d’ora dura il fair play e la par condicio. Gli analisti della politica hanno ormai analizzato già tutto: dai vestiti, rassicuranti, ai toni iniziali fino a quelli da rissa da bar dell’ultimo quarto d’ora. In pochi però si sono soffermati sul fair play.

Già, proprio quello. I due leader sembravano due squadre di calcio che nei primi minuti si studiano. Si conoscono da una vita, ma davanti alle telecamere un po’ si recita ed uno cercava di capire quale personaggio stesse interpretando l’altro per l’occasione. Il vestito, proprio quello, non fa il monaco e Renzi lo lascia capire affondando qualche colpo. Salvini resta sulle sue per 45 minuti, messo anche un po’ alle strette. Il leghista fa un altro personaggio rispetto a quello che si era presentato a Di Martedì da Floris: è più composto, meno comiziante ed il solito monologo non gli riesce bene.

Nel finale arrivano le bordate: non manca la questione alcool, si parla di banche in contrapposizione ai migranti. Renzi rinfaccia la frase “la pacchia è finita”, e si continua su questa linea finché Vespa non chiude le ostilità.

Tra Russia, Turchia ed Ue: nessuna novità sul dibattito

Del Rubli Gate, della Turchia che va in guerra e del ruolo dell’Unione Europea si parla poco e niente. Nessuna novità emerge dal dibattito, solo luoghi comuni e frasi fatte. Roba trita e ritrita. La mancanza di una risposta certa, ma solo di illazioni e condanne da un lato all’altro, impedisce a Renzi di raggiungere una vittoria netta.

L’impressione è che si abbia ancora paura, da ambo le parti, di orientare il dibattito pubblico. Per Salvini sono tutti cattivi tranne la Russia, per Renzi sono tutti cattivi tranne l’Europa (per metà).

Il tutto è rinviato ai prossimi mesi, ma la vera domanda che emerge è: perché Salvini non ha querelato Savoini? Renzi insinua nuovamente il dubbio e Salvini, colto alla sprovvista, non risponde.

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Daniele Naddei

Giornalista iscritto all'ordine dei Giornalisti Pubblicisti della Campania da maggio 2014. Caporedattore.

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