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Merkel tenta il dialogo ma Spd decisa. Petry lascia Afd

Nulla di nuovo sotto il cielo tedesco. Dopo le posizioni già dichiarate pubblicamente dalla Spd, alla Merkel non resta che tentare un dialogo, sempre più osteggiato da Schulz. In corso i nuovi colloqui per il governo, intanto Petry lascia definitivamente la Afd.

I socialdemocratici di Martin Schulz hanno detto basta, e sono usciti dalla coalizione senza guardarsi indietro. Eppure la Cdu-Csu ha vinto, ma con meno sostegni rispetto a gli anni precedenti e in Parlamento avrà la maggioranza relativa ai seggi con i suoi 246, mentre i socialdemocratici si fermano a 153. Per numero di seggi Cdu-Csu e Spd sono quelli ad averne di più – infatti i liberali hanno 80 seggi, la Linke 69 e i Verdi 67 -, è quindi comprensibile che la Merkel voglia tenersi stretta gli ex alleati.

Anche oggi la cancelliera cerca un dialogo, un riavvicinamento alla Spd, che spinta dalla delusione non mostra segno di voler ritornare sui propri passi ma punta i piedi nell’opposizione. Con la sua uscita, i giochi nell’alleanza cambiano e c’è la possibilità di un’intesa tra i cristiani democratici con liberali e Verdi, in quella che è stata definita la coalizione Giamaica – dai colori dei tre partiti come della bandiera giamaicana: giallo, verde e nero-.

Angela Merkel resta ottimista sul suo mandato e sulla situazione politica, è fiduciosa di trovare un’apertura nel muro alzato dai socialdemocratici: «Prendo atto, ma cercheremo ancora il colloquio la Spd». Intanto assicura che sono in corso i colloqui con Fdp, Verdi e Spd sul futuro governo, e lo fa credendo fortemente nella possibilità di trovare una soluzione grazie al « senso della responsabilità» dei partiti per formare un esecutivo.

Per quanto riguarda il milione di voti che la Cdu aveva “ceduto” ai populisti di Afd – come la cancelliera ha svelato nella sua analisi del voto al cospetto della stampa e della Konrad Adenauer Haus – ha espresso la decisione di volerli recuperare.

Anche all’interno della Afd, dopo queste elezioni burrascose, ci sono rotture. Frauke Petry, co-portavoce federale del partito tedesco di estrema destra, dichiara la sua uscita dal gruppo Afd in Parlamento: «Faremo opposizione in parlamento e sarà un compito gravoso, ma la nostra ambizione è andare al governo nel 2021». Un annuncio che ha sorpreso ma che, col senno di poi, era prevedibile considerati i rapporti tesi che già da alcuni mesi intercorrevano tra la Petry e la nuova guardia del partito, rappresentata dai due candidati alla cancelleria Weidel e Gauland.

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