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Messico, centinaia di tartarughe morte nelle ghost net

Più di 300 tartarughe marine della specie Lepidochelys olivaceacomunemente nota come tartaruga bastarda olivacea, sono morte apparentemente dopo essere rimaste impigliate in una rete da pesca. 

È successo agli inizi di agosto. Gli animali galleggiavano privi di vita al largo della costa meridionale dello stato di Oaxaca, con i carapaci lesionati da una settimana e più di esposizione al sole. La notizia arriva a pochi giorni da un’altra moria di massa scoperta nello stato messicano del Chiapas, circa 160 chilometri a Est, dove 113 tartarughe marine, per la maggior parte della stessa specie Lepidochelys olivacea, sono state ritrovate spiaggiate prive di vita.

Le tartarughe “bastarde” sono considerate specie a rischio ma, grazie alle rigide normative messe in atto nel lontano 1986 dal Messico, e da altri stati dove sono distribuite, le tartarughe marine Lepidochelys olivacea sono “più in salute” di molte loro cugine.

L’ufficio giudiziario speciale del governo per i crimini contro l’ambiente (PROFEPA) e altre agenzie stanno indagando per trovare i responsabili dell’incidente che hanno infranto i termini del trattato stipulato nel 1990 che ha criminalizzato l’uccisione delle tartarughe marine protette.

Le bastarde olivacee sono di gran lunga le specie più numerosa nella regione“, afferma Wallace, biologo marino che studia le tartarughe da più di 20 anni. “Quindi, dal punto di vista numerico, questo incidente non innescherà un collasso della popolazione. Naturalmente agisce però come un campanello d’allarme“.

La costa sud-occidentale del Messico presenta le più grandi colonie di questi animali. Infatti è probabile che le tartarughe morte fossero in viaggio verso queste spiagge.

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