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Monet Experience: un viaggio immersivo di musica e colori

La mostra Monet  Experience, visitabile fino al 31 maggio, accoglie i visitatori nella chiesa seicentesca di San Potito con cascate di fiori variopinti, a ricordare l’amore di Monet, padre dell’Impressionismo, per la natura, sua vera maestra e fonte inesauribile di ispirazione.

“Amo dipingere le sensazioni – soleva dire – . Quelle che solo io vedo e sento e che renderanno i miei dipinti qualcosa di mai visto prima, unico  inimitabile”.

Oggi, martedì 8 marzo, giornata dedicata alle donne, l’ingresso sarà ridotto da 12 a 10 euro per le over 26 (per studenti e giovani è già prevista una particolare scontistica che prevede l’ingresso a 9 euro), a ricordare che la fruizione di cultura e bellezza è la chiave di un reale sviluppo e il motore dell’equità sociale.

La mostra appare, sin da subito, perfettamente integrata nella chiesa e presenta exhibit esplicativi, che permettono di conoscere cenni della vita e del percorso artistico dell’artista e alcune riproduzioni di opere  simbolo della narrativa per immagini.

Poi ci si addentra nel cuore dell’esposizione, che turbina e si accende di musica, colori e giochi di luce all’interno della navata monumentale.

La mostra, secondo quanto evidenziano gli addetti ai lavori,  è un prodotto per tutta la famiglia: un divertimento “pensante” sia per i bambini  sia per  gli adulti. Un vestito letteralmente cucito addosso alla monumentale Chiesa di San Potito, dove ogni spazio è stato valorizzato ed utilizzato per permettere l’immersione nel mondo pittorico ed emotivo dell’artista.

Un gioco di luci e colori ottenuto grazie a decine di proiettori posizionati lungo tutto il percorso, con lo scopo di fare immergere totalmente il visitatore nel mondo dell’autore. Le immagini, come sottolineano gli organizzatori,  scorrono e restituiscono la variegata psicologia del padre dell’Impressionismo, avvolgendo letteralmente lo spettatore.

“La colonna sonora che accompagna il filmato –  spiega Antonio Sorrentino, presidente dell’Associazione L’Arte nel Tempo, , partner ufficiale della Monet Experience,  – opera del musicista Michael Bisceglie, è stata creata esclusivamente per l’allestimento. Improvvisamente si sente la voce dello stesso Monet raccontare alcuni avvenimenti della sua vita, ripresi dal suo vasto epistolario. Tutti questi elementi rendono la nostra un’esperienza di immersione a tutto tondo nel mondo dell’arte”.

Un mondo riprodotto attraverso un sapiente mix tra realtà virtuale, in grado di far percepire ciò che non esiste, o meglio che non è fisicamente presente in quel momento, e realtà aumentata, che unisce un elemento del mondo fisico con uno del mondo digitale. Una tecnica che aggiunge alla realtà uno strato di informazioni che ne facilitano la fruizione, implementando quello che si vede con quello che in quel momento parrebbe non esistere (ad esempio all’interno di un quadro proiettato su una parete appare anche l’indicazione del titolo, del viaggio durante il quale fu prodotto e del periodo).

“Chi viene a vedere una mostra immersiva  – continua Sorrentino –  sa già intuitivamente a cosa va incontro: tra l’altro a Napoli sono già state organizzate, dalla stessa società di Monet, le multimediali di Van Gogh e Klimt. Questi tipi di allestimenti museali sono pensati per avvicinare all’arte. Quindi lavoriamo perlopiù con scolaresche. Inoltre l’associazione culturale L’Arte nel Tempo spesso organizza eventi e visite guidate volte a far conoscere Monet e l’Impressionismo, di modo tale da catturare l’attenzione dei visitatori e mostrare dettagli e curiosità poco noti”.

Bando alla noia, dunque, e ampio spazio al disvelamento duale delle bellezze della chiesa e di quelle di questo artista che si incorpora in essa, in un sodalizio in grado di valorizzare entrambi.

C’è chi arriva armato di spirito esplorativo, ma c’è anche chi viene con l’intento di rilassarsi, stendersi sulle sdraio e lasciare fuori dalla porta pensieri e problemi, utilizzando la sala come una vera e propria stanza del relax. Un momento per immergersi nella bellezza a 360 gradi, chiudendo il mondo e il suo clangore fuori e vivendo un’esperienza a metà tra musico e arteterapia.

La mostra, poi, diviene anche un importante momento di aggregazione e condivisione familiare. Infatti, se gli adulti trovano interessante la grande sala immersiva,  i bambini liberano la creatività nel laboratorio permanente di pittura, dove possono tirar fuori l’artista che è in ognuno di loro.

“Spesso – raccontano gli organizzatori – sono anche i genitori che si divertono a disegnare e a colorare. Come ricordo per ognuno lasciamo la scatolina con i colori a cera, che possono portare a casa: è stato pensato come uno strumento per avvicinare i più piccoli al mondo dell’arte”.

Il percorso espositivo si chiude con una carrellata di quadri funzionali a mostrare l’evoluzione pittorica di Monet, testimonianza dei numerosi viaggi che ha compiuto in giro per l’Europa. Non si tratta di stampe, ma di veri e propri falsi d’autore, dipinti a mano da un artista belga.

Rispettano e rispecchiano in tutto gli originali, dall’uso del colore alla grandezza della tela e completano questo viaggio di scoperta, da compiere con spirito curioso, pronti a lasciarsi affascinare da ogni particolare, imparando da esso.

“All’inizio non ho compreso le ninfee – recita una voce -. D’altronde un’esperienza non ci prende subito. Ma da quando le ho comprese non ho dipinto che loro”.

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