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Napoli, l’associazione Megaride presenta gli eventi del weekend

Sabato 4 Marzo alle ore 9.45 ci terrà “Neapolis e le sue meraviglie storiche”, un percorso storico-artistico finalizzato alla conoscenza della Chiesa del Real Monte Manso. Il percorso inizierà dal celebre Complesso monastico di San Gregorio Armeno, situato lungo i cardini dell’antico tracciato greco-romano. Autentico gioiello dell’architettura barocca napoletana, esso fu fondato nell’VIII sec. dalle monache di S. Basilio fuggite dall’Oriente con le spoglie di San Gregorio. Si procederà nella Chiesa di San Lorenzo Maggiore, eretta per volere di Carlo d’Angiò tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo. Straordinario esempio dello stile gotico francese a Napoli, la Chiesa ebbe lavori durante il XVII e XVIII secolo ben visibili in alcune delle cappelle oltre che nel Cappellone di Sant’Antonio, celebre opera di Cosimo Fanzago. Si proseguirà in quello che è il cuore di Piazza San Gaetano: il Succorpo della Chiesa di San Paolo Maggiore, nucleo vitale dell’antica Neapolis. Fondata su una precedente Chiesa di età paleocristiana, la Chiesa visse un’interessantissima fase artistica con l’arrivo dei Padri Teatini a Napoli. Il percorso si concluderà presso la Chiesa del Real Monte Manso di Scala. Visitabile solo da pochi anni, la Chiesa del Real Monte Manso di Scala, è posta, al terzo piano di un palazzo, al di sopra della Cappella Sansevero. «Neapolis e le sue meraviglie storiche» si configura, in tal modo, come un’ulteriore occasione di apprezzare ancora maggiormente le meraviglie di una città dalla cultura millenaria.

Sabato 4 Marzo alle ore 09.45 si terrà “Tra Arte romanica e arte gotica” che avrà luogo dalla Chiesa di San Giovanni a Mare a Sant’Eligio Maggiore. Un particolare incontro culturale è previsto per Sabato 4 Marzo, un incontro che concilierà in sè l’arte romanica e l’arte gotica presente a Napoli, segnando, dal punto di vista storico, il passaggio dal periodo normanno a quello angioino. Attraverso l’analisi delle chiese di San Giovanni a Mare e Sant’Eligio Maggiore, si analizzerà il passaggio di due stili artistici completamente diversi. La Chiesa di San Giovanni a Mare, infatti, realizzata durante il XII secolo, è una delle poche testimonianze dell’arte romanica a Napoli. E’ in questa chiesa, annessa all’ ospedale di San Giovanni, eretto dai cavalieri dell’ Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, divenuto poi di Malta, che venivano accolti i cavalieri provenienti da Gerusalemme durante le Crociate. Dall’età normanna, passeremo all’età angioina, con l’analisi della Chiesa di Sant’Eligio, costruita per volere di cavalieri legati alla corte di Carlo I d’Angiò e che, fino al 1526, divideva diritto di questua con la chiesa omonima di Capua, fondata sempre in epoca angioina. La Chiesa di Sant’Eligio è raro esempio dell’architettura gotica a Napoli. All’ingresso della chiesa, infatti, ad accoglierci, un portale strombato, abbellito da motivi naturistici tipici del gotico francese; l’interno, dall’aspetto austero e spoglio, con una muratura in tufo giallo e piperno grigio, è caratterizzato da una pianta con tre navate, su cui si aprono cappelle laterali e un abside poligonale. Nel corso degli anni è stato oggetto di numerosi restauri di cui l’ultimo nel secolo scorso, in seguito ai gravi danni subito nel corso dei bombardamenti del 1943, che hanno ripristinato l’aspetto originario di tradizione gotica.

Domenica 5 Marzo alle ore 09.00 si terrà “Carlo di Borbone e la diffusione delle Antichità” presso il Museo Archeologico. Megaride propone un «incontro culturale» che si svolgerà in quella che è nata come sede cavallerizza diventando, nel tempo, attraverso varie trasformazioni, sede del Museo Archeologico: luogo vivente di una cultura plurimillenaria. La visita comprenderà la recente mostra “Carlo III di Borbone e la diffusione delle Antichità” legata alla scoperta di Ercolano e Pompei presso la cui straordinaria collezione si proseguirà per terminare presso la Collezione Egiziana, formata prima di quella del Louvre, di quella dei Musei Vaticani e di quella del Museo Egizio di Torino. Costituita tra il secondo e terzo decennio dell’Ottocento con l’acquisizione di materiali provenienti da collezioni private, essa comprende altrettanto reperti provenienti dagli scavi borbonici nell’area vesuviana ed in quella flegrea.

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