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Nassiriya 15 anni dopo, Mattarella ricorda i nostri eroi

Era il 12 novembre del 2003. Diciannove italiani persero la vita in Iraq in uno degli attacchi più gravi subiti dal nostro esercito. Mattarella ricorda le vittime scrivendo: “Soltanto una intensa collaborazione tra i popoli può aiutarci a sconfiggere le tenebre della violenza e a offrire un futuro ”.

“In occasione della Giornata dedicata al ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, rivolgo il mio deferente omaggio a tutti coloro che hanno sacrificato la vita, al servizio dell’Italia e della comunità internazionale”. 

“Quindici anni or sono il barbaro attentato di Nassiriya stroncò la vita a diciannove italiani, unitamente ai colleghi iracheni, nell’attentato più grave subito dai nostri contingenti schierati nelle missioni di pacificazione, condotte in tante aree di crisi e contro il terrorismo transnazionale”, ricorda Mattarella. “I militari e civili che, a rischio della propria incolumità, fronteggiano molteplici e diversificate minacce in tante travagliate regioni del mondo, sono l’espressione di un impegno della comunità internazionale che vede il nostro Paese credere fermamente nella necessità di uno sforzo unitario per la sicurezza e la stabilità, per l’affermazione dei diritti dell’uomo”.

Nassirya 12 novembre 2003

Erano le 10.40 ora locale, in Italia le 8:40. Carabinieri e militari dell’esercito di stanza alla base “Maestrale” avevano già iniziato a pieni ritmi un’altra giornata in Iraq, teatro operativo della missione Antica Babilonia, autorizzata proprio quell’ anno, che aveva come unico scopo quello di contribuire alla rinascita dell’Iraq, favorendo la sicurezza del popolo iracheno e lo sviluppo della nazione.

Un camion cisterna pieno di esplosivo, infatti, guidato da 2 kamikaze, scoppiò davanti alla base militare italiana. Il bilancio fu devastante: 28 morti, di cui 19 italiani, e ben 58 feriti. Le successive inchieste hanno stabilito che il camion cisterna conteneva tra i 150 e i 300 kg di tritolo mescolato a liquido infiammabile. Una quantità di miscela esplosiva in grado di fare una vera e propria strage, e così è stato.

I CADUTI

I carabinieri: Massimiliano Bruno, maresciallo aiutante. Giovanni Cavallaro, sottotenente.Giuseppe Coletta, brigadiere. Andrea Filippa, appuntato. Enzo Fregosi, maresciallo luogotenente. Daniele Ghione, maresciallo capo. Horacio Majorana, appuntato. Ivan Ghitti, brigadiere. Domenico Intravaia, vice brigadiere. Filippo Merlino, sottotenente. Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante. Alfonso Trincone, Maresciallo aiutante. I militari dell’esercito: Massimo Ficuciello, capitano. Silvio Olla, maresciallo capo. Alessandro Carrisi, primo caporal maggiore. Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto. Pietro Petrucci, caporal maggiore. I civili: Marco Beci, cooperatore internazionale. Stefano Rolla, regista.

 

 

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