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Nuove disposizioni UE sulla privacy. In ritardo l’Italia e altri 7 stati

A seguito degli scandali sulla privacy Facebook-Cambridge Analytica è ormai agli sgoccioli l’ufficializzazione per l’entrata in vigore delle nuove disposizioni Ue sulla privacy.

La commissaria Ue alla giustizia, Vera Jourova, assicura che non ci saranno più violazioni impunite grazie al “forte deterrente” delle nuove regole europee che prevedono sanzioni fino al 4% del fatturato annuo delle aziende ‘colpevoli’. Eppure, annunciate “sin da dicembre 2015”, a pochi giorni dal momento clou ci sono ancora quasi metà degli stati membri che non sono pronti.

L’Italia insieme ad altri 4 sta cercando di passare col “giallo” e, in base agli scambi con Bruxelles, il nuovo Parlamento dovrebbe adottare le misure nazionali relative al Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr) “poco dopo il 25 maggio”. Sono 8, invece, i Paesi Ue “molto in ritardo”, e una quindicina quelli che dovrebbero arrivare ‘in ordine’ a venerdì, tra cui Francia, Germania e Gran Bretagna. ”

“Sono sorpresa” da questi ritardi, ha ammesso, “c’è stata una sottovalutazione di base” da parte dei 28 del lavoro necessario per adattare la legislazione nazionale, soprattutto nelle implicazioni per imprese e pubbliche amministrazioni. “L’avvio di procedure d’infrazione è sempre possibile in caso di deviazioni gravi”, ha avvertito Jourova, che ha lanciato l’allarme anche sui Garanti nazionali. Questi, infatti, avranno un ruolo molto più importante ma si trovano “senza risorse sufficienti”, anche in termini di staff, data la ‘caccia agli esperti’ di privacy innescata dalle nuove norme.

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