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Pd, quando la sinistra fa la sinistra e nessuno la vuole

Il Pd, con la direzione di Enrico Letta, è tornato ad occuparsi di temi cari alla sinistra. Si è detto che la sinistra non faceva più la sinistra, tutti la volevano, ora che c’è sembra che nessuno la voglia più.

Pd: voto ai sedicenni e tasse ai ricchi, quando la sinistra fa la sinistra e nessuno la vuole

Negli anni scorsi si era invocato un cambiamento. Un Pd moderato, quasi di centro, non piaceva a nessuno o comunque davvero a pochi. Con la direzione di Matteo Renzi si era quasi scoperto un po’ più a destra. Inaccettabile, si, ma fino a prova contraria il più votato di sempre.

Ci si chiedeva “dove sono finiti i valori della sinistra?”. Ad un certo punto sembrava divenuto un Paese, il nostro, spostato a sinistra (mentre storicamente sappiamo che non è così). Ebbene, a dare questa risposta è arrivato Enrico Letta. La proposta della tassa di successione (sui patrimoni di oltre 1mln di euro) per garantire un bonus ai 18enni ha trovato in disaccordo proprio tutti, tranne i ricchi.

Flavio Briatore, ad esempio, ospite a L’aria che Tira ha dichiarato che lo farebbe con piacere se avesse la certezza che i soldi verrebbero gestiti bene. Non si è dichiarato, quindi, contro quei principi. Mentre da destra, che fa fronte comune, si intona la solita cantilena de “vogliono mettere le mani nei conti dei piccoli risparmiatori”. Il Paese si spacca sulle proposte di Letta come mai era stato. E’ tornata la sinistra, quella che fa proposte forti. Come il contestato voto ai 16enni che, però, offre una chiave di lettura in più su una situazione sociale molto attiva. Poco cambia, insomma, votare due anni prima o due anni dopo, ma il tema divide come non mai.

Insomma Enrico Letta si è tuffato a bomba ed ha ben più che scosso le acque. Il Pd dovrebbe ringraziare.

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Daniele Naddei

Giornalista iscritto all'ordine dei Giornalisti Pubblicisti della Campania da maggio 2014. Caporedattore.

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