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Accadde oggi: l’assassinio di Peppino Impastato

Il 9 maggio del 1973 fu assassinato Peppino Impastato, giornalista e attivista italiano, membro di Democrazia Proletaria, noto per le sue denunce contro le attività di Cosa Nostra. La sua morte tragica passò inosservata per il ritrovamento, a distanza di pche ore, del cadavere di Aldo Moro.

Giuseppe ‘Peppino’ Impastato nacque a Cinisi, nella provincia di Palermo, il 5 gennaio 1948.  Fu ucciso nel 1963 in un agguato nella sua Alfa Romeo Giulietta imbottita di tritolo per aver osato denunciare la mafia e la corruzione con la sua attività di giornalista e politico.

Il ragazzo ruppe presto i rapporti con il padre, legato ad attività mafiose, che lo cacciò di casa, e avviò un’attività politico-culturale antimafia. Nel 1965 fonda il giornalino L’idea socialista e aderisce al PSIUP. Dal 1968 in poi partecipa col ruolo di dirigente alle attività dei gruppi comunisti. Conduce le lotte dei contadini espropriati per la costruzione della terza pista dell’aeroporto di Palermo in territorio di Cinisi, degli edili e dei disoccupati.

Stampa, forze dell’ordine e magistratura tentarono di ricostruire la morte di Peppino ipotizzando un attacco terroristico in cui l’attentatore sarebbe rimasto ucciso. Si parlò anche di suicidio dopo la scoperta di una lettera, che in realtà non rivelava propositi suicidi. Il delitto, avvenuto in piena notte, passò quasi inosservato poiché proprio in quelle stesse ore venne ritrovato il corpo senza vita del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro in via Caetani a Roma.

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