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Perchè i ricordi traumatici sono più difficili da cancellare

Dimenticare esperienze particolarmente drammatiche ci risulta estremamente difficile, se non impossibile.
I ricordi legati a incidenti, violenze, grandi spaventi, lutti o separazioni possono perseguitarci come fantasmi. A che cosa si deve questo fenomeno? La risposta, come spiega un articolo su “The Conversation”, è da cercare nelle neuroscienze. E occorre partire dal modo in cui il corpo reagisce alle minacce.
Quando ci si trova in una situazione di pericolo, l’organismo sviluppa una serie di reazioni automatiche. Il battito cardiaco accelera e le arterie si restringono, pompando più sangue verso i muscoli che restano tesi e disposti alla fuga. Aumenta la sudorazione, in alcune occasioni, ci si “congela”, incapaci di muoversi.

A queste reazioni si collegano i ricordi, legati a un’esperienza traumatica che sono di due tipi, espliciti ed impliciti (o inconsci). Questi ultimi sono, appunto, indelebili, soprattutto quando prendono la forma di condizionamento.
Essi derivano da un’associazione tra uno stimolo di norma considerato neutro e uno stimolo pericoloso o doloroso, che attiva una immediata risposta difensiva: nel cervello, si forma una forte associazione tra lo stimolo neutro e la risposta “di allerta”.

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