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Perché la Serie A è la Serie A

Il titolo fa tanto Sanremo, eh sì perché nella settimana del Festival la musica più bella è, senza dubbio, quella suonata dall’orchestra di Maurizio Sarri.

Il Napoli, come già capitato con Sampdoria e Bologna, passa subito in svantaggio contro la Lazio per poi disputare un secondo tempo da antologia del calcio. Baricentro alto, palleggio prolungato in velocità e facilità disarmante nel colpire la porta difesa dal malcapitato Strakosha. Un 4-1 da grande squadra, che porta le firme di Callejon, Mario Rui e Mertens. Una bella risposta allo 0-2 con cui la Juventus è uscita indenne dallo stadio Artemio Franchi di Firenze, in una sfida che ha destato più di qualche polemica: dal gol dell’ex Bernardeschi all’episodio del fuorigioco fischiato a seguito del tocco di Alex Sandro.

Dicevamo della Lazio che, dopo aver collezionato la terza sconfitta di fila, ha perso il posto che vale la qualificazione in Champions League, complici il ritorno alla vittoria dell’Inter ed il successo della Roma. La banda di Spalletti non aveva altro risultato contro il Bologna ed ha avuto la meglio grazie alle reti di Eder prima e di Karamoh poi, inframmezzate da quella dell’ex Palacio. La squadra di Di Francesco batte il Benevento per 5-2, con Under che, dopo la rete al Verona, ne segna altre due e regala l’assist vincente a Dzeko. Il Genoa si conferma squadra corsara del campionato, battendo a tempo praticamente scaduto il Chievo, grazie alla marcatura di Diego Laxalt, che si ripete dopo aver già colpito la Lazio. Gioia del gol ritrovata per Andrea Belotti, che mette lo zampino nel 2-0 rifilato dal Torino all’Udinese; stesso risultato con cui la Sampdoria di Quagliarella, in gol su rigore, ha battuto il Verona. Prima doppietta in carriera per Patrick Cutrone, invece, nello 0-4 del suo Milan ai danni della Spal. Completano il tabellone della 24^ giornata di Serie A lo 0-0 tra Sassuolo e Cagliari e l’1-1 in Crotone-Atalanta. La felicità volava, come vola via una palla..

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