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Pompe funebri. “Ma ora il Comune di Napoli si metta in regola”

A 16 anni dall’approvazione della legge 12/2001, nell’ultimo Burc sono state finalmente dettate le linee guida per l’Istituzione del registro regionale degli esercenti l’attività funebre e degli operatori funebri e per quelle che vengono definite Funeral House, le strutture di commiato, oltre che le linee di programma per il rilascio dell’abilitazione all’esercizio dell’attività funebre.«Si chiude un cerchio, finalmente – afferma l’avvocato Francesco Cinque in rappresentanza di EFI (Eccellenza Funeraria Italiana), associazione di categoria del comparto funebre – e ringraziamo la Regione Campania e la giunta De Luca per questa accelerazione dovuta dopo 16 anni di attesa».

 Restano però – a detta del sindacato – alcune criticità ancora irrisolte. Come quella legata al Comune di Napoli. «Già in passato – spiega Cinque – il Comune di Napoli non ha seguito le indicazioni regionali che, ricordiamo, disciplinano la materia funeraria e cimiteriale. Nel 2006, il Comune di Napoli si dotò del suo regolamento di polizia mortuaria che non è mai stato avallato dalla Regione; in pratica, stiamo andando avanti da 11 anni con un regolamento nullo».

 «Speriamo – conclude Cinque – che questa nuova linfa data dalla Regione smuova i dovuti addetti e referenti al Comune di Napoli che possano finalmente recepire queste linee guida e mettersi al lavoro per dotarsi di un regolamento quantomeno valido. Ci rivolgiamo direttamente all’assessore Sardu: riveda l’attuale regolamento che, per l’iter di approvazione, risulta ad oggi illegittimo, e pertanto provveda alla emanazione di un nuovo regolamento disattendendo quello attuale. Noi come associazione di categoria siamo pronti a sederci a un tavolo per dare il nostro contributo».

 

Comunicato stampa

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