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Presentazione stagione teatrale 2018/2019, Teatro Civico 14

Stagione 10: proprio con questo numero, ricco di rimandi, da quelli magici a quelli religiosi, fino a quelli calcistici, abbiamo voluto giocare, provando a tradurlo in una sorta di nuova cabala teatrale.

Il 10 infatti è la tetratkys, ovvero la somma dei primi quattro numeri naturali: 1+2+3+4.

1 rappresenta l’individuo, il singolo, l’attore solo al centro dello spazio. La solitudine come valore rigenerativo e all’opposto come mancanza, come aspirazione all’incontro, al desiderio.

2 è la relazione, il rapporto, il duello, il dialogo, lo scontro. Comincia la danza degli sguardi.

3 simboleggia il nucleo “padre, madre, figlio” e la dinamica della vita, la nascita del coro, il primo gruppo, la molteplicità dei punti di vista, la sintesi, l’uno che si oppone alla diade.

4 è il minimo gruppo, è orgia, è festa, è il luogo teatro con le sue pareti che il più delle volte cadono e diventano infinito.

La somma è 10, la decima stagione, e in numeri latini il 10 è una X.

Ci auguriamo che anche quest’anno sotto la X si nasconda un tesoro.

LA STAGIONE

● INCONTRI

Un viaggio nel panorama teatrale nazionale, con artisti della scena contemporanea alle prese con spettacoli capaci di innescare un dialogo intimo e diretto con il pubblico.

● MAIEUTIKÉ

Spettacoli al loro debutto, accompagnati alla nascita, covati nel ventre del Teatro Civico 14 durante le ultime fasi della loro gestazione.

● XMAS

Il programma di spettacoli nelle festività natalizie pensato per le famiglie.

● EVENTI

Spettacoli e performance con tematica diversa, vere e proprie esperienze per lo spettatore: teatro, cinema, danza, arti visive. Una sezione destinata a crescere durante l’anno.

ORARIO SPETTACOLI

venerdì / ore 21.00

sabato / ore 20.00* [*ATTENZIONE da questa stagione il SABATO cambia orario]

festivi / ore 19.00

xmas / ore 19.00

EVENTI

14 settembre 2018

SABI – un rito

di Alessandra Asuni con la collaborazione di Centottantanove alla realizzazione di alcuni elementi scenici

Dopo Accabbai – un rito e Matrici – un rito si chiude la trilogia con Sabi – un rito. L’artista sarda Alessandra Asuni esplora il ciclo di “morte-vita-rinascita” attraverso antiche pratiche e mestieri della sua terra d’origine. Un percorso che richiama come forma la performance teatrale rituale in cui nel corso della “esecuzione” si può generare sempre qualcosa di nuovo.

Ognuno dei riti contiene l’altro, sono nella stessa misura per lo spettatore-partecipante divisibili e indivisibili. Questo tipo di lavoro ha un carattere sperimentale, un’esperienza individuale e collettiva insieme.

Una donna compie il suo racconto intorno al sale con gesti e parole che appartengono ad antiche cure. Quando guariamo da una malattia insidiosa diciamo che siamo Rinati. Guarire è come ricominciare a prender confidenza con la vita. Credenze ancestrali che ancora si tramandano, riti profani che sfiorano il divino, guaritrici le cui mani dispensano cure segrete. Non c’ è luogo in Sardegna in cui non si pratichino terapie empiriche o magiche: sono ancora numerose, infatti, le misteriose guarigioni capaci di suscitare interrogativi che appaiono impenetrabili, in bilico tra lo scetticismo e la cieca fede in rimedi senza tempo.

INCONTRI

13 ottobre 2018

Progettofarsa / Elsinor

NOW – prova sul Riccardo III di William Shakespeare di e con Michele Sinisi scritto con Francesco M. Asselta voce off Peter Speedwell Il testo di Shakespeare si apre con un monologo di Riccardo che vale la bellezza dell’intera opera e che condensa tutta la vicenda. La narrazione che ne segue apre all’’aspetto più profondo, all’animo del personaggio e di chi gli sta intorno, degli altri personaggi e ahimè di noi. Riccardo annuncia cosa farà, il perché, e con la sua “teatrale” deformità, alimenta in segreto il desiderio di conoscerlo. Il posticcio e la finzione, l’artificio che induce a credere, in questo personaggio sembrano trovare una delle occasioni più emblematiche e la magia del teatro diventa una grande bugia. Il lavoro è costruito sul monologo iniziale di Riccardo in inglese e su cosa serve per realizzare i personaggi, per farli vivere agli occhi dello spettatore.

Lui diventa cattivo perché la vita gli ha tolto tanto. La cattiveria con cui invade la storia non è comodamente assoluta ma è generata dalla vita vissuta sotto il cielo, con le aspettative che questa tradisce, i sogni che non ci permette di realizzare. Le sottrazioni dell’animo di Riccardo si somatizzano e le ferite mostrano una diversa evoluzione della bellezza.

C’è una forte nostalgia in quell’inizio perché niente è più doloroso della coscienza di ciò che non sarà più. Lo spettacolo non racconta una storia, la fa vedere e il testo ha un ruolo musicale, da sentire più volte fino a comprenderlo sulla scena più di quanto il foglio non possa fare.

INCONTRI

27/28 ottobre 2018

Aldes

KOTEKINO RIFF – esercizi di rianimazione reloaded

di e con Andrea Cosentino

musiche in scena Michele Giunta

supervisore dinamico Andrea Virgilio Franceschi

assistente Dina Giuseppetti

in collaborazione con CapoTrave / Kilowatt 2017

KOTEKINO RIFF vuole essere il mio gioco a togliere di mezzo l’opera. Quel che resta è da un lato l’attore, come macchina ludica di significazione, dall’altro il teatro come esercitazione allo stare comunitario. Che vuol dire mille cose diverse: dinamiche di potere, di rappresentazione, di rappresentanza, di racconto, di seduzione. Che racchiude questioni importanti e sempre attuali, come la coralità, il prendere la parola, il potere, la fiducia e l’inaffidabilità, l’autorevolezza, l’autorialità e l’autoritarismo.

KOTEKINO RIFF è un coito caotico di sketch interrotti, una roulette russa di gag sull’idiozia, un fluire sincopato di danze scomposte, monologhi surreali e musica. È una esercitazione comica sulla praticabilità della scena, sulla fattibilità dei gesti, sull’abitabilità dei corpi, sulla dicibilità delle storie. Creare aspettative e negarle, fino a mettere in crisi il ruolo di attore e spettatore. Una clownerie gioiosa e nichilista senza altro senso che lo stare al gioco. Il migliore spettacolo teatrale non è che il programma di una festa.

 

-INCONTRI

03 novembre 2018

Compagnia Garbuggino/Ventriglia – Armunia

IN TERRA IN CIELO

di e con Silvia Garbuggino e Gaetano Ventriglia

musiche composte ed eseguite da Gabrio Baldacci

Guardiamo al Don Chisciotte attraverso uno sguardo donchisciottesco, in un rapporto reciprocamente immaginifico con la chitarra baritono Danelectro di Gabrio Baldacci. Portiamo in scena la relazione tra l’essere umano nell’estrema nudità esistenziale e l’archetipo del Don Chisciotte. Un Don Chisciotte che parla parole di Paul Eluard, che esiste idealmente nello stupore e che attraversa e ci chiede un attraversamento lucido della notte del mondo e dell’uomo. Fino all’alba: la resurrezione dello sguardo aperto su un mondo anch’esso risorto, che risorge ogni giorno, sulla bellezza del creato non più straziante ma colma di tenerezza. E mentre Sancho Panza vede pecore e montoni laddove il suo signore vede cavalieri e principi, un cavallo viaggia nello spazio-tempo di un universo trasparente: un ronzino di nome Ronzinante.

EVENTI

09 novembre 2018

DIALOGHI SULLA MERAVIGLIA

un progetto di Antonio Pascale

Esiste il libero arbitrio? Parliamo tanto di volontà, di coscienza e libertà ma siamo sicuri che questa possibilità esiste? Due persone, lo scrittore Antonio Pascale e l’astrofisico Amedeo Balbi, costruiranno una sceneggiatura grazie alla quale il pubblico sensibile e curioso potrà capire cosa dice la scienza in proposito e come e perché questo argomento interessi la nostra vita quotidiana, ma anche cosa ci potrebbe riservare il futuro.

INCONTRI

18 novembre 2018

Scenari Visibili compagniateatro

H2io

con Dario Natale

una drammaturgia collettiva

supporto drammaturgico Luca Vittorino

supporto sonoro Michelangelo Mercuri

luci Pasqualino Truzzolillo

comunicazione Valeria e Domenico D’Agostino

si ringrazia per l’accompagnamento Mariano Dammacco ed i Quotidiana.com

H2io è un punto di vista da cui mirare un paesaggio interiore, un affacciarsi da una finestra lasciata chiusa dal tempo e che un soffio di vento ha riaperto, è una immersione, un fotogramma, un oggetto e, aldilà di essi, un passare tra i rulli di una revisione forse obbligatoria, cercando dell’umano, un rinnovato impatto ambientale; in un presente sempre più avaro di consapevolezza, di silenzio, di comprensione, ci è

parso utile cercare un senso, il senso dello scorrere, per provare a comprendere

finalmente, l’utilità di esistere.

XMAS

08/09 dicembre 2018

Teatri Uniti

NEW MAGIC PEOPLE SHOW

dall’opera di Giuseppe Montesano

messo in scena da Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi, Luciano Saltarelli

elementi scenici Underworld

costumi Ortensia De Francesco In Magic People Show (2007), su un ritmo vertiginoso da commedia nera Giuseppe Montesano chiamava in scena il suddito televisivo, il consumatore globale, l’uomo medio assoluto, lo schiavo della pubblicità, e poi i risanatori dell’economia nazionale, i venditori di spiagge, i venditori di aria da respirare, i venditori e i compratori di anime. Dieci anni dopo una nuova versione di quel comico, feroce e colorito avanspettacolo pop, in un crescendo che mescola l’opera buffa e il dramma, fatto di ridicoli mostri drogati dal sogno del denaro, di prigionieri illusi di essere liberi, di gaudenti che hanno seppellito la passione e l’amore: un nuovo capitolo del tragicomico romanzo teatrale dell’Italia malata di questi ultimi anni.

XMAS

15 >30 dicembre 2018

Mutamenti/Teatro Civico 14

BIANCA, NEVE E I TRE SETTENANI

liberamente ispirato a Biancaneve e i sette nani dei fratelli Grimm

scritto e diretto da Roberto Solofria

con Roberto Solofria, Antimo Navarra, Vincenzo Bellaiuto, Martina Porfidia

scene Antonio Buonocore

costumi Alina Lombardi

musiche Paky Di Maio

testi canzoni Laura Bova

Nel castello di Lohr in Bassa Franconia, Bianca visita la splendida collezione di specchi, tra questi c’è ne è uno quasi magico che ripete le parole di chi si specchia. La ragazza, incantata da tal prodigio, non si accorge della chiusura del museo e resta intrappolata all’interno dello stesso.

Dopo la chiusura misteriosi personaggi faranno la loro comparsa e coinvolgeranno Bianca in un’avventura che ricorda tanto quella di Biancaneve che in quel castello, pare, sia nata.

XMAS

02>06 gennaio 2019

Mutamenti/Teatro Civico 14

IL SOGNO DI ROSASPINA

liberamente ispirato a Rosaspina dei fratelli Grimm e La bella addormentata di C. Perrault

di Luigi Imperato

regia Rosario Lerro

Rosaspina è figlia del re e ama girare per il suo regno, incontrare personaggi e volti sempre diversi. Rosaspina è una ragazza curiosa. Ama scoprire il mondo con gli occhi e con il tatto. Ama toccare oggetti nuovi. Ma Rosaspina non sa cosa siano gli aghi, e mai avrebbe dovuto saperlo. Una maledizione l’aveva colpita appena nata: la principessa crescerà in grazia e bellezza, amata da tutti, ma prima che il sole tramonti sul suo sedicesimo compleanno ella si pungerà il dito con il fuso di un arcolaio e morirà. La messa al bando di tutte le punte nel regno non basta, il maleficio si compie, ma la giovane principessa non muore, cade invece addormentata grazie all’intervento di una fata buona. Qui comincia il sonno e un sogno lungo 100 anni. Rosaspina ha perso i sensi ma non la sua curiosità; continua a vagare in un regno, onirico stavolta, incontrando ancora volti e personaggi nuovi, semplicemente inventati dalla sua instancabile fantasia. E poi arriva il principe, la storia continua, scocca l’amore. ma quel sogno, quel lungo sogno, non la abbandonerà mai più, diventerà racconto, filastrocca, favola per i suoi figli e per tutti i bambini.

MAIEUTIKÉ

11>13 gennaio 2019

Teatro Insania

GLI INNAMORATI

con Antimo Casertano e Daniela Ioia

Viviamo oggi in un’epoca in cui tutto sembra derivare da stereotipi violenti, dalla bruttezza e da fenomeni aggressivi, che non riguardano solo la violenza fisica ma anche e soprattutto quella morale, culturale ed etica. Oggi l’unico argomento di discussione, nel bene e nel male, che sembra fare presa sull’opinione pubblica è la “camorra”, la sopraffazione, la ragione del più forte e del più violento. Ma a mio parere invece è necessario tornare a parlare di cultura, bellezza, di vita, ma più di ogni cosa d’amore. La mia idea nasce da questa volontà, trattare un argomento che per secoli è

stato il motore della vita per l’intera umanità. I più grandi filosofi, drammaturghi e sognatori hanno trattato questo argomento vitale.

In ogni essere umano alberga l’amore, la morale, anche in coloro che per varie ragioni sembrano aver dimenticato, oppure nascosto questo sentimento.

Occorre tornare a credere che l’amore può fare notizia, forse anche più della violenza e tornare a parlarne come strumento indispensabile e diffonderlo in ogni modo.

EVENTI

12 gennaio 2019 al Teatro Izzo (CE) ore 21:00

INSIDE PROJECT e Teatro Civico 14

INSIDE – dove tutto è soggettivo

a cura di Paky Di Maio e Luigi Iacono

Come sarebbe stata la musica dei Nirvana se la band avesse suonato musica elettronica? E se i CURE fossero nati dalle radici della musica popolare campana? E se i DOORS fossero nati a Bristol e David Bowie avesse avuto una fissa per il post-rock? E se tutti questi artisti non avessero scelto la musica come forma di espressione? E se avessero scelto la pittura, il teatro, la fotografia, la danza? Questo è il principio fondante dell’INSIDE. INSIDE sostiene una nuova idea musicale, realizzare un appuntamento stagionale dove gli artisti coinvolti rendono omaggio, con nuove chiavi di interpretazione, una band o un artista che ha segnato la storia della musica.

MAIEUTIKÉ

19/20 gennaio 2019

Unaltroteatro in collaborazione con Teatri Uniti

UN ANNO DOPO

di Tony Laudadio

con Arturo Scognamiglio e Ettore Nigro

regia Andrea Renzi

Una grigia storia impiegatizia ci viene raccontata attraverso 30 brevi scene quotidiane, Distanziate l’una dall’altra da un anno di tempo. L’arco della relazione umana e lavorativa, al tempo stesso ordinarie segreta, tra i due colleghi, ricopre 30 anni di vita. Approssimativamente 260640 ore racchiuse in poco più di un’ora di rappresentazione.

INCONTRI

10 febbraio 2019

IL FRATE

di Roberto Roversi

di e con Oscar De Summa

con il sostegno di Officina Roversi e stagione teatrale Agorà

grazie a Antonio Bagnoli e Elena Di Gioia

Roberto Roversi è stato un punto di riferimento per molti poeti e intellettuali di tutto il panorama italiano fin dai primi anni Cinquanta, anni in cui anche Pier Paolo Pasolini lo aveva scelto come interlocutore privilegiato della sua riflessione culturale.

Da allora gli interessi di Roversi, poi rigorosamente espressi su ciclostile proprio per sottolineare il rifiuto di un certo tipo di “mercato” e di “prodotto” culturale, si sono espressi e moltiplicati in tutte le declinazioni della scrittura.

Nel caso particolare, ritroviamo tra i suoi scritti un’inaspettata sceneggiatura sulla vita e le opere di un santo, anche lui fuori dalle regole: san Francesco D’Assisi. Una figura, quella che disegna Roversi, potente e mistica, ma pienamente calata nella vita politica e sociale del suo tempo. Scritta su commissione, la sceneggiatura fu poi modificata da Roversi stesso con Tonino Guerra e Michelangelo Antonioni; purtroppo il film non fu mai realizzato.

INCONTRI

17 febbraio 2019

Biancofango Teatro

IN PUNTA DI PIEDI

drammaturgia e regia Francesca Macrì e Andrea Trapani

con Andrea Trapani

disegno luci Mirco Maria Coletti

Firenze, l’adolescenza e il calcio. In punta di piedi nasce dall’intreccio di queste tre tematiche e dai profumi persistenti degli anni Ottanta, ancora troppo vicini per guardarli come una vecchia fotografia e a sufficienza lontani per avvertirne sulla pelle la ferocia della memoria.

Un adolescente e la sua città, bella di una bellezza rara, ma refrattaria al gioco e schiava della competizione per natura. Firenze che ama farsi guardare, ma mai che ri-guardi, se potesse, colpirebbe alle spalle tutti quelli che vorrebbero possederla.

Un adolescente e l’ossessione di una generazione, un fanatismo lungo un secolo: il gioco del calcio.

MAIEUTIKÉ

23/24 febbraio 2019

Magnifico Visbaal Teatro

CONCEDIMI DI DIVENTARE NIENTE – Una richiesta di aiuto

di e con Peppe Fonzo

In scena l’attore, nudo, che non interpreta altro che sé stesso. Nessuna scenografia, nessun effetto luce, qualche oggetto, Il palco piatto, il suo corpo, nient’altro. “C’è qualcuno in sala che potrebbe venire a prendermi?” Inizia così, timidamente dietro le quinte.

La performance prende spunto da una frase della filosofa mistica Simone Adolphine

Weil, che in uno slancio di fede espresse questo desiderio rivolgendosi a Dio:

“Concedimi signore di diventare niente” similarmente l’attore svolge la stessa

richiesta al suo dio in terra: il pubblico.

Essenza indistinta grazie al quale egli esiste, per il quale spera, verso il quale tende.

Ogni sera un rituale diverso, dove diversi sono gli spettatori che vengono invitati ad

entrare nella casa/palco del performer per attraversare centimetro dopo centimetro

quest’esperienza.

EVENTI

02/03 marzo 2019 al Royal Hotel Caserta (CE)

Mutamenti/Teatro Civico 14

DO NOT DISTURB

il teatro si fa in albergo

un progetto di Mario Gelardi e Claudio Finelli

in collaborazione con il NTS’ Nuovo teatro Sanità

Dopo il successo riscosso nelle precedenti edizioni, ritorna a Caserta al Royal Hotel il fortunato format ideato da Mario Gelardi e Claudio Finelli, Do not disturb – Il teatro si fa in albergo. Solo venti spettatori, come intrusi, ogni sera penetrano nell’intimità di più coppie, ascoltando, quasi spiando, le loro storie, poco prima che lascino la stanza.

Attori e spettatori di Do not disturb devono reggere il limite tra realtà oggettiva e finzione teatrale, reso impercettibile dalle loro reciproche posizioni, devono essere disposti a lasciarsi attraversare dal vibrare sottile di questa difficile demarcazione.

INCONTRI

08>10 marzo 2019

Teatri Uniti

ISIDORO

reading di Enrico Ianniello

Isidoro è nato in Irpinia, a Mattinella, nell’osso pezzillo d’Italia, da due genitori divertenti, strambi e poetici: dal simpatico Quirino che la mattina alle 6 si fa il bidet con l’Idrolitina, e dalla mamma Stella di Mare, eccelsa pastaia che la mattina alle otto alza la nebbia di farina per impastare. E, insieme al merlo indiano Alì, Isidoro inventa addirittura una nuova lingua!, ma una lingua fischiata, una lingua con tanto di fischiabolario, e cresce felice circondato da una combriccola di personaggi bislacchi e divertenti, dal chiattissimo Canzone all’unto e imbroglione Zonzo, che del paese è lu chiù stronzo. Isidoro insegna a tutti la sua nuova lingua melodiosa, nella speranza di creare, a partire proprio da quella musica, un mondo più giusto; ma quando il sogno sta per trasformarsi in realtà, arriva il 23 Novembre del 1980. Passando dal riso alla commozione, il reading di Enrico Ianniello ci porta in un paesino divertente e strambo, fermo nel tempo, del quale sentiamo nostalgia appena torna il buio sulla scena. E rimane nel cuore la possibilità di fischiare un mondo migliore, più poetico, meno cinico e disincantato di quello che abitiamo.

INCONTRI

16/17 marzo 2019

Nts’ Nuovo Teatro Sanità

NERIUM PARK

di Josep Maria Mirò

traduzione di Angelo Savelli

con Chiara Baffi e Alessandro Palladino

regia Mario Gelardi

Gerardo e Victoria sono una giovane coppia che decide di acquistare, attraverso un mutuo trentennale, un prestigioso appartamento in un complesso abitativo di nuova costruzione alla periferia della città. La coppia si trova in un momento professionale e personale in cui tutto sembra procedere al meglio, e questa novità non può che rafforzare il loro legame. Col passare dei mesi, però, i due si accorgono di essere gli unici abitanti di quel luogo, che ora non appare più così incantevole. Lo spettacolo racconta dodici mesi nella vita di Gerardo e Victoria, che non hanno modo di liberarsi di quella casa che nessuno vuole più. A questo si aggiunge il licenziamento di Gerardo, che rende i rapporti tra i due sempre più nervosi. Quella che sembrava la storia d’amore di una giovane coppia, allietata anche dalla notizia dell’arrivo di un figlio, si trasforma in un crescendo di tensioni e di suspense. E in un isolamento fisico, che diventa anche umano.

INCONTRI

30/31 marzo 2019

Fortebraccio Teatro

LA DELICATEZZA DEL POCO E DEL NIENTE

di Mariangela Gualtieri

voce Roberto Latini

musiche e suono Gianluca Misiti

luci Max Mugnai

“Ossicine”, “Voci tempestate”, “Sermone ai cuccioli della mia specie”, “So dare ferite perfette”, “Fuoco centrale”, “Paesaggio con fratello rotto” sono alcune delle più belle confidenze della meravigliosa poetessa cesenate scelte da Roberto Latini in una serata per voce e musica.

Un concerto poetico di parole lucciole e tenerezze e incanti e quella capacità che hanno i poeti di stare nei silenzi intorno alle parole.

INCONTRI

28 aprile 2019

Attodue

PAROLE IMBROGLIATE – lezione-spettacolo su Eduardo De Filippo

di e con Massimiliano Civica

Una serata in cui il regista Massimiliano Civica racconta aneddoti, storie, detti memorabili e vita di Eduardo De Filippo. Un modo divertente e pieno di leggerezza per entrare in contatto col grande maestro napoletano.

Eduardo qualche anno prima di morire dichiarò che voleva lasciare dietro di sé “Tutto ‘mbrugliato”, ovvero tutto confuso, non ricostruibile in una prospettiva di biografia storica. Eduardo era convinto che contassero sole le opere, non la vita personale dei loro creatori. Non voleva essere santificato e “monumentalizzato”, voleva lasciare solo un punto da cui i giovani potessero ri-partire per conto loro. Questa lezione-spettacolo è un viaggio senza speranze nel gomitolo imbrogliato dell’arte di Eduardo.

04/05 maggio 2019

LA STANZA DEL SEGRETO indagine su Giuseppina Gonnella di e con Alessandra Asuni

“L’11 Gennaio del 1972 Giuseppina Gonnella viene uccisa con due colpi di fucile a canne mozze. Nella sua terra era molto considerata e molto chiacchierata: per alcuni era una benefattrice, una maga e una mistica, per altri un’imbrogliona e una truffatrice. La sua fama era iniziata quindici anni prima, quando dopo la morte di

suo nipote Alberto a causa di un incidente, aveva cominciato a parlare con la voce del ragazzo.”

Una suggestione popolare, un rito arcano, atavico e misterioso, gesti e parole eseguiti da maghi che fanno nascere speranze, spesso certezze, nelle persone che, nelle città e nella campagna, si rivolgono a questi ultimi portatori della magia popolare. Ogni giorno alle 8 e 32 a Serradarce nel Salernitano, davanti ad alcune centinaia di persone, opera il defunto Alberto, il più grande e famoso guaritore del Mezzogiorno, adorato dalle masse dei miseri e perseguitato dalla chiesa con la qualifica di «strega» e di «fattucchiera»». Alberto, fisicamente parlando, è una donna, Giuseppina Gonnella, di cinquantasette anni, analfabeta, madre di famiglia. Un fenomeno religioso, extracanonico, iniziato nel 50′, che si presenta come esperienza del sentimento di devozione popolana dell’ Italia meridionale. La matrice antropologica del culto consiste nel suo esser espressione di una religiosità arcaica e popolare.

 

Comunicato Stampa 

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