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Raffaele Piscopo: “Emozionante vedere la mia creatura a livelli importanti”

Continua  il viaggio nel mondo dell’Arzano Volley, la società di pallavolo più importante del sud Italia. Dopo aver intervistato l’allenatore, Cultura a Colori ha contattato Raffaele Piscopo, il Presidente della squadra campana, a cui ha chiesto gli obiettivi per questo finale di stagione e su come si fa ad essere proprietari di un qualcosa giudicato come un vero e proprio fiore all’occhio del nostro paese in ambito sportivo.

Come è nata la sua passione per il Volley?

“La mia passione è nata più di trent’anni fa perché mia moglie giocava a pallavolo. La pallavolo, qui, è nata con l’Associazione Sportiva Delcogliano, i maschi giocavano a calcio e le donne a pallavolo. Mia moglie ha iniziato a giocare, io la seguivo e cosi mi sono appassionato a questo sport. E’ una passione nata per caso, non ho mai giocato in modo agonistico, mio fratello è più piccolo, lui ha iniziato dal tifo ed ora è il condottiero”.
Come si diventa e cosa vuol dire essere il Presidente di una squadra?
“Noi abbiamo raggiunto con un’altra società (la Start Volley Arzano) l’apice del successo, l’A1. Nell’immediatezza del traguardo, l’anno successivo  il presidente ha spostato la squadra a Milano e ad Arzano siamo rimasti senza pallavolo, però dalle giovanili avevamo un titolo di Serie D ed io e miei fratelli, con il supporto della mia famiglia, abbiamo deciso di prendere la pratica della pallavolo perchè qui si sente molto come sport. Graie  agli sponsor e al seguito, abbiamo fatto sforzi economici, è difficile chiudere a zero, questa passione ci porta via tempo e risorse, la maggior parte delle spese è degli sponsor, non è una cosa semplice ma la passione mi spinge anche a questo”.
Cosa vuol dire essere Presidente?
“Non sono un modello da seguire perché sono una persona modesta, i giovani devono sbagliare da soli e non per via di modelli. Mi fa però piacere essere vista come una società modello, siamo una delle massime squadre in Campania e del sud Italia più in generale, forse da Frosinone in giù. Siamo stati insigniti del marchio di Qualità Oro e questo è un riconoscimento eccezionale”.
Le gioie più grandi da quando ha questo ruolo?
“Le gioie sono state moltissime. Siamo abituati a gioire e a soffrire dall’under 12 alla B1, io seguo con la stessa passione ogni partita perché questa è una creatura mia e della mia famiglia e ogni volta che vedo una maglia nostra sono felice. E’ emozionante vedere la nostra squadra a livelli importanti”.
Cosa si aspetta da questo finale di stagione?
“Vogliamo migliorare un pò il risultato dello scorso anno, quest’anno penso che forse qualcosa di meglio lo faremo, lo spero, anche se affronteremo compagini molto forti e anche più attrezzate di noi”.
Programmi per il prossimo anno?
“Si. Vogliamo continuare con le giovanili sulla strada intrapresa da qualche anno, vogliamo produrre atleti ed essere un fiore all’occhiello per il sud, mentre per la prima squadra visto che quest’anno è stato un pò sfortunato per via di infortuni  e del palazzetto non agibile, non abbiamo rispettato gli obiettivi prefissati, però ci siamo salvati con qualche giornata di anticipo e per il prossimo anno spero di fare una squadra competitiva per raggiungere almeno i playoff. I trasferimenti sono un po’ come nel calcio, si tratta con un procuratore se l’atleta in questione ne ha uno o se si conosce la ragazza di può parlare con lei, è un vero calciomercato”.
E per il futuro, più in generale ..
“Facciamo feste e progetti, montiamo campi di minivolley in villa ad Arzano e cerchiamo di far avvicinare quanta più gente possibile a questo sport che qui è molto sentito, specie nel mondo femminile. Sotto questo punto di vista vogliamo raggiungere quante più persone possibili perché la pallavolo uno sport diverso, senza contatto non ci sono scene un po’ cosi, ed è uno sport bello da vedere e praticare”.

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Cultura a Colori