CINEMAHOME

Il regista Francesco Munzi ad Astradoc

Il regista Francesco Munzi sarà il protagonista della rassegna AstraDoc -Viaggio nel cinema del reale – organizzata da Arci Movie, Parallelo 41, Università Federico II e Coinor- venerdì 28 aprile alle 20.30. Munzi presenterà “Assalto al cielo” (Italia, 2016,76’)

Il film, costruito esclusivamente con materiale documentario di archivio, racconta la parabola di quei ragazzi che animarono le lotte politiche extraparlamentari negli anni compresi tra il 1967 e il 1977 e che tra slanci e sogni, ma anche violenze e delitti, inseguirono l’idea della rivoluzione, tentando l’“Assalto al Cielo”. Il film ha la struttura di una partitura musicale e, pur rispettando la cronologia storica, dal 1967 al 1977 ed il tema delle lotte politiche extraparlamentari e della “rivoluzione” segue principalmente l’umore che ho percepito nei singoli film, uno slancio ideale che muta nel giro di pochi anni, si frammenta e pian piano si dissolve.

“La prima attitudine nei confronti del film è stata quella del ricercatore: setacciare i più importanti archivi, per ritrovare le immagini più forti su quegli anni e su quel tema. Man mano che vedevo i primi materiali ho provato a costruire la struttura migliore per ri-proporre quelle immagini oggi, in un film che non fosse semplicemente antologico e che però lasciasse lo spettatore il più possibile libero di fare il proprio viaggio, colmando i vuoti, cogliendo le suggestioni, gli accostamenti o le contraddizioni. Sapevo che il risultato non poteva essere neutrale, né esaustivo da un punto di vista storico, che l’arena ed il limite sarebbe stato da una parte l’archivio stesso, dall’altra il sentimento, di nuovo parziale, soggettivo, ma fondamentale che mi guidava nella selezione dei materiali. Mi sono avvicinato al montaggio e alla scelta delle sequenze con grande entusiasmo, ma anche con un certo timore, di dire troppo o di dire troppo poco, di avere io stesso da una parte “troppa memoria” e da un’altra “troppa poca”. Ho instaurato una dialettica “combattiva” con i film che tornavano alla luce, facendo sì che fossero loro a indicarmi possibili nuove strade in un percorso pieno di correzioni di rotta, ma anche di grandi sorprese. Sono stato attratto istintivamente da quei materiali che più hanno uno sguardo “interno” e ho scartato i filmati più istituzionali, gli interventi dei leaders politici di primo piano, il materiale più manipolato. Ho provato a realizzare una storia dal basso, cercando la drammaturgia del racconto nell’accostamento di sequenze, rinunciando a qualsiasi voce narrante che non fosse quella interna ai materiali stessi.

Fare questo film per me ha significato fare un viaggio visivo e sonoro dentro quegli anni intensi e drammatici, provando a visualizzare, attraverso le testimonianze dirette, l’impressionante passaggio di un’epoca”.

Il film ha partecipato, fuori concorso, alla 73 edizione della Mostra internazionale d’arte e cinematografica la Biennale di Venezia 2016.

FRANCESCO MUNZI

Nasce a Roma nel 1969. Si laurea in Scienze Politiche e nel 1998 si diploma in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia. Esordisce nel lungometraggio nel 2004 con Saimir, che partecipa alla 61ma Mostra del Cinema di Venezia dove vince la menzione speciale del premio De Laurentiis per la Migliore Opera prima. Seguono decine di festival nel mondo, con premi tra cui il Nastro d’Argento come Migliore Regista

esordiente. Il resto della Notte, il suo secondo lungometraggio, partecipa al Festival di Cannes alla Quinzaine des Réalisateurs. Seguiranno numerosi altri festival. Con Anime Nere nel 2014, partecipa in concorso alla 71ma Mostra del Cinema di Venezia. Il film è distribuito in oltre venti paesi e si aggiudica nove David di Donatello e tre Nastri d’argento.

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