HOMETEATRO

Sala Ichòs presenta “Jennifer”, un progetto di Annibale Ruccello

C.S.

Il prossimo fine settimana, da venerdì 25 a domenica 27 novembre, a Sala Ichòs (via Principe di San Nicandro 32/a – San Giovanni a Teduccio, Napoli) in scena il secondo spettacolo del “Progetto Ruccello 1956 – 1986 – 2016” a cura di Ichòs Zoe Teatro: Jennifer, regia di Salvatore Mattiello, con Teresa Addeo e Giuseppe Giannelli, scene di Peppe Zinno e Ciro Di Matteo.

Note di regia

Ritorno ad Annibale, in verità senza aver mai smesso di andare in scena con Ferdinando. E avendone sempre in ogni “piazza” constatato la straordinaria potenza scenica e la straordinaria risposta di pubblico. Dove è la forza di Ferdinando? In una recensione sul Corriere della Sera si parlava di “miracolo”… Qual è questo miracolo? Certo, gli attori… Certo, gli scenografi… Certo, la regia… Ma il miracolo vero in realtà è in una “Resurrezione”! La resurrezione della mia lingua materna che ritenevo fosse morta. La resurrezione della lingua napoletana! Avveratasi dapprima dentro di noi e attraverso noi rivelata al pubblico ogni sera così come sgorga dalle viscere degli attori. Il napoletano di Jennifer non è quello di Ferdinando. Per stare negli anni della sua storia il suo napoletano è già imbastardito di italiano. È già morto! Nella versione originale Jennifer muore sparandosi in bocca. Muore per così dire nel suo tempo. Nel nostro allestimento vive più a lungo: invecchia e muore in un tempo non più suo. Invecchiando si ritrova straordinariamente somigliante a sua madre. Ritrova per così dire un tempo andato, eppure ancora da venire. Nuovo per lui ed eterno. Ritrova dentro di sé la lingua di quel tempo e la parla. Parla quella lingua che io nei miei pochi inserti ho tentato di scrivere. Ritrova anche su di sé il tempo “… che passa… e scopre il disegno a carbone… ’o sciassì… ’o scheletro che sta sotto… nascosto dentro l’opera finita che ognuno di noi è…”.

Salvatore Mattiello

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