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Sonia Sodano: “Quando un lavoro ti piace, diventa una filosofia di vita”

“L’idea è nata anche da una frase di Mihajlovic – allenatore oggi senza squadra – di qualche stagione fa quando ha detto che le donne non parlano di calcio. Da lì, ho dato il via a questo programma che parla di Serie A, ma di Napoli soprattutto”. Si può incarnare in questa frase lo spirito di Sonia Sodano, responsabile di Cultura a Colori e volto noto di Julie Tv, con la quale è tornata in onda questo giovedì dopo la pausa estiva.

La voglia di emergere, di essere sempre più presente in un mondo troppo maschilista, la forza di chi ce l’ha fatta e di chi sogna in grande, per se e le sue donne. Questo e tanto altro è Sonia Sodano che si è lasciata andare sui suoi inizi, sulla trasmissione ‘Donne nel Pallone’ e sulla sua immensa voglia di farsi largo in un mondo, ad oggi, molto più azzurro che rosa.

Com’è nata la tua passione per il giornalismo?
“Ho iniziato a lavorare come giornalista per dei quotidiani online a sedici anni. Nel frattempo ho capito che mi piaceva molto scrivere, ho scritto e pubblicato tre libri ma c’era sempre qualcosa che mi mancava. Ho deciso, quindi, di prendere il tesserino di pubblicista e ho cercato di capire come fare. All’inizio non è stato semplice, fino a quando non sono approdata in tv dove sapevano che cercavano reclute a Canale21. Ho inviato il curriculum più volte, hanno forse capito la mia insistenza nel voler intraprendere questo lavoro, ho inviato una lettera di presentazione e da lì è iniziato il mio percorso giornalistico vero e proprio. Con il mezzo televisivo ho capito che questo lavoro mi piaceva particolarmente perchè univo la scrittura alle immagini e alla costruzione dell’articolo in maniera differente. Sono rimasta con Canale21 quattro anni, mentre con un’altra emittente sono diventata professionista. La verità è che non mi sono mai fermata, quando scopri che un lavoro ti piace, quello non è un lavoro ma una passione, una filosofia di vita”.

“Donne nel Pallone” cresce di anno in anno. Da dove è nata l’idea?
“Prima di Donne nel Pallone, devo dire che sono nata come giornalista culturale. Inizialmente avevo un programma a Canale21 che parlava di teatro e un altro di libri e curiosità, poi mi sono occupata anche del giornale e delle notizie, di cronaca di ogni genere. Al terzo anno di Canale21 ho inizi a lavorare sullo sport e sul calcio in particolare. Mi piace molto il calcio, bisogna studiarlo e anche tanto, si devono seguire le partite. L’ho fatto con passione e divertimento, ho condotto un programma di calcio su Telecapri, altra bella esperienza. Lì non si parlava di Serie A ma di categorie minori, ed ho iniziato a capire che le donne, spesse volte, so viste come bamboline messe lì giusto per. Io invece sapevo di avere conoscenze e quando i calciatori venivano da me in trasmissione si complimentavano alla fine, come se fosse una cosa strana. Però mi stranivo io per loro”.

Che sorprese ci saranno quest’anno nel programma?
“Ci saranno molte novità, a partire da due new entry. Al desk, per la redazione, c’è Raffaella Aloise e ci saranno altre donne tra cui Laura Mazzotti che sarà la voce del nostro servizio di apertura e che farà un po’ il punto della situazione del Napoli ad ogni puntata ed Enzo Santoro, un giornalista bravissimo che darà spazio alla nella sua rubrica al calcio femminile. Quello che mancava a ‘Donne nel Pallone’ era proprio questo, e in questa quarta edizione daremo maggiore spazio al calcio femminile, primo perchè ci chiamiamo donne nel pallone, e poi perché di calcio femminile se ne parla pochissimo e metterle su una emittente cosi importante sarà molto bello. Poi le ospiti passeranno da due a tre, aumentando quindi il parterre. Poi, colgo l’occasione per alcuni ringraziamenti. Innanzitutto la famiglia Varriale, Livio e il suo papà, tutti i tecnici fra cui Antonio De Vivo e Antonio Cerbone, il regista Luca d’Andrea, la nostra testimonial Ilaria Pesacane e poi il reparto musicale, colui che ha realizzato la musica della sigla che è arte del dj producer Law in Arm. Poi ci sarà un ospite fisso come Antonio Zeno”.

Ti sei ispirata a qualcuno per questo tipo di format?
“No, perché fare la copia non è nella mia indole, mi piace molto dal nulla e avere idee mie. È qualcosa che faccio per rispettare gli altri e soprattutto per me stessa, perché non mi piace ad essere conforme a quello che già c’è. Mi piace dare spazio a qualcosa di nuovo, di bello, un qualcosa che mi piacerebbe vedere in tv da spettatore. Penso che Donne nel Pallone, quando l’ho ideato quattro anni fa, è stata una botta di vita fra i vari programmi calcistici campani, non voglio criticare nessuno ma in questo contesto quasi tutti i programmi so uno identico all’altro, con conduttori uomini e opinionisti uomini che parlano. Io, invece, volevo creare qualcosa differente, la cosa positiva che sono subito arrivati messaggi belli nei nostri riguardi, parliamo del Napoli in maniera differente, il format è piaciuto sin da subito e l’hanno notato anche quelli di Julie”.

Capitolo Napoli, come vedi gli azzurri e l’avvento di Ancelotti?
“Sono molto scaramantica, quindi non nominerò mai quella parola lì. Sono una giornalista e sono molto tifosa ma credo che queste due componenti debbano dividersi. Rispondo, quindi, in maniera oggettiva. Il Napoli può fare una grande stagione, ha tutte le carte in regola e in panchina c’è un grande allenatore. Ho sempre amato Sarri, ma con lui il Napoli era ingabbiato nel suo stesso gioco, giocava troppo a memoria, adesso invece si gioca un calcio diverso perchè il mister cambia molto in corso d’opera, è un modo per non dare punti di riferimento all’avversario. Ho notato, inoltre, come ha detto anche De Laurentiis, che bisogna dare tempo ad Ancelotti e già nelle ultime partite abbiamo visto una squadra differente. Ancelotti riuscirà a migliorare la squadra, sono speranzosa per il futuro, vivremo emozioni importanti, Insigne sta facendo benissimo e non ha mai segnato cosi tanto, ma voglio citare altri due nomi che mi piacciono moltissimo. Il primo è Verdi, l’altro è Rog, un giovane di prospettiva straordinario”.

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